Quando si parla di neve la situazione meteo diviene molto delicata: il nostro clima è di tipo temperato caldo, quindi gli inverni, nonostante possano essere anche crudi, NON sono gelidi, pertanto la neve non è così frequente (in confronto, ad esempio agli inverni di Mosca o Budapest); di conseguenza, quando c’è una possibilità di neve al piano “ce la si gioca sul metro”.
Cosa voglio dire? Che il confine tra neve che attacca, neve senza accumulo, neve mista e pioggia è sovente labile: può capitare che nel raggio di pochissimi km ci siano le quattro suddette condizioni!
C’è anche un’altra cosa importantissima da aggiungere: la Pianura Padana, la zona pianeggiante più nevosa d’Italia, ha una particolare caratteristica: essendo protetta su tre lati da catene montuose, riesce a produrre neve solo da fronti caldi e non da fronti freddi_.
Sembra un paradosso, ma è la verità: quando ci sono correnti da Nordovest, Nord, Nordest la pianura è sempre sottovento, quindi in una situazione poco favorevole alla neve; solo la Romagna e parte dell’Emilia possono ricevere neve con gli ingressi di bora.
Per avere una cospicua nevicata da Cuneo a Trieste ci vuole un vasto Minimo sul Ligure, capace di generare ampie precipitazioni: ma ciò comporta l’innesco di venti da sud, miti, che pertanto danno neve se e solo se c’è un forte cuscinetto freddo.
Il gelo intenso di questi giorni è un ottimo ingrediente: la mappa delle nevicate di domani è quella mostrata in cartina.
Mappa aggiornata (LAM): la zona pianeggiante con la maggior concentrazione nevosa sarebbe quella tra Reggio Emilia e Piacenza, ma neve o neve mista è possibile un po’ ovunque, da Torino a Treviso, tranne che sulla bassa (Romagna, Ferrara e basso Veneto), dove ci potrebbe essere l’insidiosissimo fenomeno del gelicidio.