In diversi articoli abbiamo citato il fatto che un mare troppo caldo sia condizione predisponente per fasi meteo estremo.
Sia chiaro, non è un’equazione empirica, ma le due cose sono strettamente collegate: ogni grado di temperatura marina in più fornisce maggiore energia POTENZIALMENTE in gioco, quindi maggior scontro termico tra discese fredde e superficie del mare.
Dopo i severi episodi meteo del bimestre ottobre-novembre, finalmente le temperature superficiali mediterranee si sono notevolmente abbassate, come si può notare dalla cartina.
A dire il vero, però, il Mediterraneo è diviso in due parti: a occidente è più freddo, con valori superficiali compresi tra 14° e 17°, a oriente è ancora molto caldo (con valori fino a 24°), mentre il Tirreno e lo Ionio sono una via intermedia, ma ancora capaci di generare episodi di meteo severo, ovviamente qualora ci fossero condizioni atmosferiche contrastanti.
Si faccia riferimento ai nubifragi del giorno 23 novembre in Liguria e Alta Toscana: nonostante siamo oramai alle porte dell’inverno, è bastata una fase meteo di moderato maltempo per originare piogge intense e notevoli allagamenti.
Insomma, l’enorme energia accumulata nel periodo maggio-settembre è stata notevolissima e difficile da smaltire, oltretutto il clima continua a essere oggettivamente TROPPO MITE: l’unica fase fredda è stata quella di settimana scorsa, ma una goccia in un mare di anomalie calde.