Inverno fermo ai box e con ogni probabilità la situazione non si sbloccherà facilmente almeno per qualche settimana. Ogni novità è rimandata a gennaio 2016, se vogliamo parlare di vero inverno e di potenziali irruzioni gelide significative, in grado di apportare maltempo invernale con le nevicate fino a quote basse. La causa di quest’inverno che fatica a manifestarsi la ritroviamo in un Vortice Polare troppo forte, che non è altro che quell’enorme serbatoio ciclonico che contiene tutta l’aria gelida al suo interno. Quando il Vortice Polare risulta troppo freddo a tutte le quote, come avviene attualmente, il gelo resta confinato a nord e non si crea alcuna predisposizione agli scambi meridiani che consentono discese artiche fino alle nostre latitudini. Un cambiamento può a questo punto crearsi solo con i cosiddetti riscaldamenti stratosferici (stratwarming).
Ma andiamo con ordine: nel caso contingente tutta la colonna d’aria ad alte latitudini lungo il Vortice Polare è rigida, anche in stratosfera, ove ritroviamo temperature ben al di sotto delle medie del periodo, anche di 15 gradi all’altezza di circa 30 chilometri, dove si misurano valori inferiori ai 75 gradi sottozero. E’ una situazione che, dato il forte raffreddamento anche negli strati inferiori (troposfera), non facilita le irruzioni artiche, come detto: non a caso non solo l’Europa, ma nemmeno gli USA stanno sperimentando il vero inverno. Un cambiamento può avvenire solo con gradualità: nei prossimi 10 giorni è atteso un lieve riscaldamento termico in stratosfera, sotto il forcing operato dall’onda planetaria del Pacifico. Ma è ben poca cosa ancora perché si attui una vera destrutturazione del Vortice Polare, al momento molto compatto.