È noto che in estate quando è in arrivo un vasto anticiclone sub-tropicale il meteo si fa stabile, soleggiatissimo e spesso assai caldo, con valori massimi poco sopportabili e nottate afose nelle Pianure e sulle coste.
Discorso diverso in inverno: sebbene le carte che vengono postate (anche da noi) siano spesso colorate di rosso, ciò non vuol dire che faccia caldo: il colore rosso o blu di una cartina termica ci indica la anomalia rispetto a un dato periodo dell’anno.
Prendiamo un’anomalia di 7°C in agosto e in dicembre in una qualsiasi località della Pianura Padana: nel primo caso avremo una giornata caldissima (34-36°C), con minime quasi sicuramente superiori a 20°C anche in piena notte e ancora 28°C a mezzanotte, quindi un clima molto caldo; nel secondo caso avremo una massima di 12°C se siamo IN ASSENZA di nebbie; qualora ci fossero nebbie da inversione termica è possibile addirittura essere IN MEDIA.
Questo perché di solito le cartine (come quelle mostrate qui) mostrano zero termico e temperatura a 850 hPa, ma non ci dicono nulla sui valori al suolo, quelli che effettivamente percepiamo noi; oltretutto, se si instaurano forti inversioni termiche, è possibile avere estese gelate anche con anticicloni sub-tropicali, che portano temperature primaverili in quota.
In casi estremi di persistenza di strutture di alta pressione invernali (casi recenti nel gennaio 2011 e nel dicembre 2015) con anomalie di 5-7°C in quota si registravano addirittura giornate di ghiaccio in Pianura, cioè valori rigidissimi sempre sottozero anche in pieno giorno.
Il sunto del discorso è, quindi, di non disperarsi se si vedono ampie strutture bariche in inverno e sapere che comunque fanno parte del nostro clima, ovviamente se vengono saltuariamente, come stanno facendo in questo ultimo mese e mezzo.