Giugno 2019, per l’anomala ondata di caldo che ha segnato il meteo soprattutto nella seconda parte del mese, verrà ricordato come il mese dei picchi di temperature da record. Negli ultimi giorni del mese si sono infatti misurate alcuni record assoluti in alcune località del Nord Italia, ad iniziare da Aosta e Bolzano.
Numerosi sono stati i record mensili stracciati, molti dei quali reggevano dal giugno 2003. L’ondata di calore di fine giugno ha infatti avuto una potenza davvero estrema senza precedenti, anche se è andata persino peggio in altre parti dell’Europa ed in particolar modo in Francia.
Il caldo ha comunque dominato per gran parte di giugno, pur essendo smorzato inizialmente da un mare attorno all’Italia ben più freddo del normale, quale eredità di un mese di maggio che era stato fortemente anomalo per il maltempo e le temperature inferiori alla medie.
Nel complesso, giugno 2019 ha chiuso con un’anomalia termica generale sull’Italia pari a +3.30°C rispetto al trentennio 1971-2000, secondo i dati ISAC-CNR, risultando così il secondo giugno più caldo della serie storica che parte dal 1800, dietro l’inarrivabile giugno 2003 che aveva avuto un’anomalia di +4.80°C.
Giugno 2019 ha battuto davvero al fotofinish il giugno 2017, che aveva chiuso con un’anomalia pari a +3.22°C. Dietro il giugno 2017, figura un altro giugno dell’ultimo decennio e per la precisione il giugno 2012, che ebbe un’anomalia pari a +2.57°C.
Oltre al caldo rovente, giugno 2019 è stato anche uno dei più secchi degli ultimi 60 anni. Giugno è stato nel suo complesso estremamente caldo in tutta Europa: secondo le elaborazioni del Copernicus Climate Change Service (C3S) si tratta del giugno in assoluto più caldo, battendo in questo caso anche il mitico 2003.