Maggio è stato un mese di eccessi meteo davvero clamorosi, nel quale si sono avuti accadimenti storici in riferimento a neve e temperature estremamente basse, addirittura a sprazzi con clima dai connotati quasi invernali.
Stiamo giungendo agli ultimissimi giorni di maggio e non è finita qui! La depressione attualmente presente sull’Italia, responsabile del meteo avverso di quest’avvio di settimana, farà da calamita per un nuovo impulso perturbato in discesa dal Nord Europa.
Tale sistema frontale, che nel corso di martedì valicherà le Alpi, sarà coadiuvato da aria più fredda che determinerà un nuovo calo delle temperature. L’instabilità, unitamente alla flessione, riporterà la neve sulle Alpi fino a quote basse per il periodo.
Il grosso delle precipitazioni riguarderà le aree centro-orientali delle Alpi, meno quelle occidentali dove la fenomenologia risulterà di minore rilievo. Il limite neve neve si abbasserà entro fine giornata attorno ai 1700/1800 metri sul settore dolomitico e sui confini altoatesini.
La neve potrebbe spingersi fino ai 1500 metri tra la notte di martedì e le prime ore di mercoledì sui settori alpini orientali. Nel contempo, il fronte freddo andrà poi a progredire verso sud, con la neve tardiva che mercoledì tornerà addirittura in Appennino.
In particolare, saranno i settori appenninici settentrionali a risentire della neve, che potrà scendere fino ai 1600/1800 metri sui versanti emiliani. Si tratta di quota neve davvero basse per il periodo, pur non rappresentando chissà quale notizia dopo quanto visto in questo maggio.
Dopo questa ennesima parentesi anomala, la situazione potrebbe repentinamente ribaltarsi entro i primi giorni di giugno per l’avvento di un anticiclone che porterà le prime prove d’estate. Avvertiremo un notevole eccesso, dopo il clima quasi autunnale che domina in quest’avvio di settimana.