Alta Pressione, ma non l’Alta Pressione delle Azzorre che avrebbe accontentato un po’ tutti. Stiamo parlando dell’Alta Pressione africana, quella che determina condizioni meteo per niente gradevoli.
Certo, per chi ama gli estremi termici è sicuramente una “manna dal cielo” perché avrà qualcosa di cui parlare – in realtà avremo anche noi qualcosa di cui parlare – ma per chi giornalmente si trova all’aria aperta per tutta una serie di motivi – che non siano chiaramente quelli legati alle vacanze – le notizie che stiamo per dare non faranno sicuramente piacere.
I modelli fisico matematici sembrano concordare su un elemento: attorno al 25 giugno potrebbe scatenarsi la più intensa ondata di caldo di giugno. A quel punto saremo in piena estate, anche dal punto di vista astronomico, quindi certe condizioni ci starebbero tutte. Le ondate di caldo fanno e faranno parte del nostro clima, c’è poco da dire.
Qui però stiamo parlando di qualcosa di più, di qualcosa che potrebbe assumere connotati di eccezionalità. Perché scriviamo ciò? Semplice, perché nell’ambito modellistico abbiamo guardato con molta attenzione – continueremo a farlo – le proiezioni delle temperature. C’è poco da dire, si prospettano anomalie positive impressionanti. Anomalie che in varie parti d’Italia potrebbero raggiungere punte di 15°C.
Stiamo parlando di temperature a certe quote, ovvero a circa 1500 metri che come saprete è una delle quote di riferimento dei vari centri di calcolo internazionali. A quelle quote le temperature potrebbero raggiungere dai 20 ai 25°C, ma nella peggiore delle ipotesi in alcune regioni potrebbero scapparci anche picchi di 27-28°C.
Traduciamo il tutto a livello del suolo. Non facciamo l’equazione 1°C ogni 100 metri di quota perché tale assunto è valido in condizioni di atmosfera standard. Con l’Alta africana non lo sarà, perché ci sarà l’umidità, perché ci sarà l’effetto sudsidenza e quant’altro. Diciamo però che al suolo i termometri potrebbero raggiungere facilmente punte di 40°C e persino oltre.
In più, per non farci mancare nulla, si andrebbe ad aggiungere appunto l’umidità e quindi l’afa. Afa che acuirebbe ulteriormente il caldo, facendolo diventare calura.
Non c’è nulla di cui gioire e al momento non sembrano esserci scappatoie. L’unica, forse, sarebbe rappresentata da un vortice ciclonico secondario in isolamento sulla Penisola Iberica. Lo stesso vortice che porterebbe la fiammata africana ma che se per caso dovesse trovare l’energia sufficiente per traslare verso est potrebbe provocare un vero e proprio sconquasso temporalesco. Staremo a vedere. Noi intanto prepariamoci al caldo, il resto si vedrà.
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