Siamo nel cuore dell’estate ed è il periodo meteo nel quale i temporali possono portare fenomeni violenti vorticosi, oltre a grandinate dannose e micidiali colpi di vento in occasioni di violenti downburst, le cosiddette correnti discendenti del temporali.
Il 7 luglio 2001, quindi esattamente 18 anni fa, ci fu un tornado d’enormi proporzioni che fece davvero scalpore, visto che si era trattato di uno dei più potenti che si sia mai verificato sull’Alta Lombardia da oltre mezzo secolo. Allora non esistevano i mezzi tecnologici esistenti oggi per immortalarlo in tutta la sua furia.
Il tornado venne classificato come F3 sulla scala Fujita, un livello davvero estremo. La distanza percorsa dal tornado fu di circa 10 chilometri, andando a colpire con furia distruttiva l’area tra i comuni di Concorezzo, Arcore ed Usmate Velate. Fortunatamente vi furono solo centinaia di feriti e nessuna vittima.
Tornado di quest’entità sono infatti assai rari in Italia, anche se circa quattro anni fa, l’8 luglio 2015, un altro tornado così potente sconvolse il veneziano, ma per il Veneto eventi simili risultano essere statisticamente più frequenti.
Per capire meglio, un tornado di quest’intensità innesca venti anche di oltre 250 km/h, capaci di sollevare e sbalzare le auto in aria. Solo un miracolo che non vi siano state vittime. Fenomeni così violenti sono sempre possibili in alcune zone d’Italia, in specie quelle più a rischio, specie alla fine di fasi di caldo intenso.
In piena estate si può creare una miscela micidiale per il potenziale rischio tornado, quando interviene una corrente fredda ed instabile ad innescare contrasti termici esplosivi. In generale, la Val Padana è una delle aree d’Italia a maggiore rischio, ma lo sono anche il Salento e alcuni tratti costieri per le trombe marine.