Il continente europeo rimane terra di scontri meteo estremi: si passa da aree estremamente calde, con temperature sopra la media anche di 10 o 12 gradi, ad aree estremamente fresche per il periodo, con massime ben al di sotto della media stagionale.
Anomalie a 850 hPa previste per venerdì prossimo: sono evidenti i forti contrasti.
Le anomalie, come si può vedere dalla cartina, sono in senso verticale, cioè vuol dire che ci sono forti scambi meridiani: a parità di latitudine, infatti, ci sono regioni molto fredde accostate a regioni molto calde.
Le terre di confine tra queste masse d’aria così diverse sono propense alla formazione di fenomeni meteo estremi.
Le terre di confine tra masse d’aria molto diverse sono quelle potenzialmente più a rischio temporali di forte intensità.
Ricordo che un’atmosfera molto calda, unita a elevato vapore acqueo presente in questo periodo dell’anno a tutte le latitudini, sono i precursori di temporali di forte intensità, con annesse grandinate e colpi di vento.
Questo è un chiaro esempio di estremizzazione meteo, ovvero dove, in una medesima giornata oppure in una medesima settimana, o fa troppo caldo o fa troppo freddo, senza mezze misure: è possibile che questo sia il trend dei prossimi anni, non solo da un punto di vista termico ma anche precipitativo.
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