Meteo estremo d’autunno: lo scenario che si sta instaurando è a dir poco allarmante. Non per tutti, è vero, ma quel ciclone in formazione a ridosso della Sardegna merita tutti gli onori della cronaca perché potrebbe arrecare forti precipitazioni anche in aree attualmente non considerate dalle mappe di previsione. La sua formazione è riconducibile ad una dinamica tipica della grande dinamicità stagionale: aria fredda si è insinuata nel Mediterraneo occidentale, scatenando un putiferio dopo il contatto con le acque ancora calde. Il risucchio d’aria caldo umida dal nord Africa alimenta la struttura e il carburante continuerà a tenerla in vita anche nei prossimi giorni.
Rischio alluvioni: purtroppo non possiamo esimerci dal ribadire l’alto rischio idrogeologico in aree particolarmente sensibili. In primis la Sardegna, poi dovremo prestare attenzione anche ad alcune zone del Nord Italia e dell’estremo Sud. Lo ripetiamo, l’evoluzione andrà monitorata costantemente perché passibile di cambiamenti – anche importanti – da un momento all’altro.
Migliora e poi un po’ di caldo: il meteo dovrebbe migliorare a partire da domenica, quando la possente struttura anticiclonica ora sull’Europa centro settentrionale dovrebbe adagiarsi sul Mediterraneo occidentale scalzando definitivamente l’area ciclonica. C’è da dire che una temporanea riapertura della porta atlantica potrebbe esporci ad un nuovo ingresso perturbato, ma stavolta se dovesse realizzarsi sarebbe più rapido e meno preoccupante. La rimonta anticiclonica dovrebbe anche portarci un consistente rialzo delle temperature, il tipico aumento capace di darci quella che in gergo definiamo “ottobrata”.
A seguire variabilità meteorologica: nella seconda decade mensile dovrebbero riprendere quota le perturbazioni atlantiche, perturbazioni che porterebbero piogge senza eccessi e intervalli di bel tempo più o meno duraturi. Insomma, il tipo tempo autunnale.