Viviamo un’epoca in cui le condizioni meteo estreme tendono a prevalere sulla normalità. La stagione estiva è diventata un tormento per le ripetute ondate di calore, ciò non capita solo in Italia ed in Europa, ma ovunque in tutto il Pianeta. Al caldo si alternano periodi decisamente più freddi rispetto alla media, con burrasche.
Al caldo si alternano temporali fortissimi, con nubifragi, alluvioni lampo, grandine di grosse dimensioni. Il freddo fuori stagione, anche questo fa parte del nuovo ciclo estivo. Lo abbiamo sperimentato anche in Italia, ad esempio nell’agosto 2018, quando la neve cadde a quote molto basse alla fine di agosto nelle Alpi orientali. Lo abbiamo visto a maggio, con nevicate smisurate sino a quote molto basse. Questo è meteo estremo.
Eppure, ci sono coloro che negano i cambiamenti climatici, a prescindere dalle loro origini. Ci sono persone, ma anche scienziati, che individuano la rotta verso una nuova glaciazione.
Le diatribe sul clima del futuro sono piuttosto complesse, tutto sommato esulano dal nostro approfondimento odierno, in quanto a nostro avviso è tangibile che siano in atto cambiamenti climatici. Siamo consapevoli che durante lo scorso secolo ci sono state ondate di calore simili come intensità a quelle che sono venute questi giorni questi anni, ma ciò che sta cambiando e che la loro frequenza è decisamente in aumento. Il clima è diventato molto più variabile rispetto al passato, con condizioni meteo che cambiano repentinamente verso l’eccesso.
Ciò che in passato succedeva con tempi di ritorno di 10, 20,100 anni, ultimamente avviene con distanze anche esigue. L’imprevedibilità del clima comporta la necessità di approfondire gli studi sulle condizioni meteo che avremo il futuro, al fine di prevedere come pianificare l’agricoltura, ma soprattutto la quotidianità della nostra vita.
In questo periodo, nelle grandi città italiane di mezza Europa si sopravvive, un po’ tutti abbiamo modificato le nostre quotidiane abitudini perché fa troppo caldo. Ciò non è solo un’impressione, ma i numeri incontestabili misurati dai termometri che confermano che il caldo è soffocante, eccessivo per il nostro clima. Le nostre abitazioni non sono costruite per difenderci adeguatamente dalle ondate di calore che di frequente ormai ci interessano durante l’estate. Ma i problemi non ci sono solo durante l’estate, anche gli inverni sono cambiati e così anche le altre stagioni.
Il rischio dell’estate, anche di quella 2019, è che gli estremi climatici che stiamo osservando verso il caldo, tendano ad essere sostituiti da un altro ciclo di tempo atmosferico, con un’altra rassegna di meteo estremo, anche con temperature sotto la media. In merito a ciò, non è possibile fare previsioni affidabili a lungo termine, anche queste negli ultimi tempi sono soggette ad ampie variazioni dovute ai cambiamenti del clima. Nessuno aveva previsto ondate di calore della portata che abbiamo appena avuto, né le previsioni stagionali né quelle a due settimane. Queste ultime avevano indicato l’avvento di un periodo caldo molto caldo, ma c’è una bella differenza tra il molto caldo ed il caldo da record.
Dopo metà mese di luglio potremmo avere un ridimensionamento dell’influenza dall’anticiclone nordafricano, ciò darebbe avvio all’influenza di correnti oceaniche soprattutto sul Nord Italia, che potrebbero anche spingersi più a sud, determinando altre anomalie climatiche, peraltro non inedite, già vissute la scorsa estate, quando il Centro-Sud Italia fu interessato da precipitazioni record.
Quanto disponiamo non è fantascienza, è confutato sia una schiera di migliaia e migliaia di scienziati del Mondo, ma anche dalla sola osservazione del tempo che ha fatto e che fa.
Chi si aspetta una previsione meteo a un mese ad alta affidabilità non ha compreso quanto siano cambiate le cose rispetto qualche tempo fa, quando l’imprevedibilità del clima sia divenuta un’emergenza planetaria. In questi giorni anche New York, la città più grande del Nord America ha lanciato l’emergenza clima, associandosi a centinaia e centinaia di città del Mondo.
Molti Governi nel Mondo hanno cambiato opinione in questi anni, mostrano una maggiore sensibilità ai cambiamenti del clima, ma tutto sommato si fa sempre molto poco o quasi nulla per contrastare la teoria del Global Warning, anche perché sarebbe troppo costosa da sostenere. Tuttavia, anche le conseguenze dei cambiamenti climatici avrebbero dei costi insostenibili per buona parte del Pianeta, generando anche flussi migratori dai Paesi poveri verso quelli ricchi che si trovano generalmente alle medie latitudini, dove il clima è meno ostile.
Servono sforzi comuni, il nostro Pianeta ha subito nei secoli grossi cambiamenti del clima, ma questi sono avvenuti quando la conoscenza della scienza sul clima non c’era, ma soprattutto la popolazione terrestre che era enormemente inferiore rispetto a quella attuale. Oggi siamo estremamente vulnerabili ai cambiamenti del clima, più che nel passato.
Non sappiamo che cosa faremo per contrastare i cambiamenti climatici, quasi sicuramente niente, perciò sarà opportuno che le singole comunità sostengano iniziative finalizzate alla prevenzione del clima che cambia. Innanzitutto, costruendo case adeguate ai cambiamenti climatici, poi serve anche rimodulare l’agricoltura, la raccolta dell’acqua dolce.
Siamo divenuti estremamente vulnerabili ai cambiamenti del clima, soprattutto a quelli estivi, assai meno per quelli invernali, quantomeno per ora.
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