Ignorare i cambiamenti meteo climatici equivale a mettere una benda davanti agli occhi. In questa sede oggi non parleremo delle cause del clima che cambia, bensì del fatto che ad ogni cambiamento del tempo, l’estremizzazione dei fenomeni atmosferici determini la necessità di ammettere allerta meteo da parte delle autorità preposte.
Allerte poi seguite da disagi, danni e talvolta anche vittime di cui ampiamente le cronache descrivono.
Da circa 12 mesi, ogni maggiore cambiamento del tempo induce all’emissione di un’allerta metereologica diffusa dagli organi competenti. In Italia le allerta meteo vengono emesse da vari Enti. Qualche giorno fa il Ministero della Salute aveva indicato con dei bollini le città che sarebbero state maggiormente interessate dall’ondata di calore. Nel fine settimana la Protezione civile ha allertato per il transito di una perturbazione, la quale poi ha causato parecchi danni e persino delle vittime. Tutto appare ben più che giustificato, nessuno, o quasi, protesta per gli avvisi meteo diffusi dalla Protezione Civile ed Enti preposti, così quando vengono chiuse le scuole e adottate misure straordinarie di sicurezza. Anzi, sembra quasi che la popolazione richieda allerte meteo di maggior impatto perché preoccupata dai danni del maltempo, ma anche dal caldo estivo eccessivo.
Forse abbiamo la consapevolezza che i fenomeni atmosferici hanno assunto maggior vigore rispetto al periodo precedente. Le ondate di calore sono più cattive, il caldo diventa asfissiante, stancante, ci fa odiare l’estate. I temporali a volte fanno paura. Si era poi diffusa anche la psicosi della grandine di grosse dimensioni, fenomeno che in questi ultime settimane è andato diminuendo.
Alcuni lettori, quando la previsione meteo definisce che ci sarà bel tempo, evidenziano che tali condizioni forse sono di maltempo, perché troppo estreme e diverse rispetto a come avveniva in passato. Sono condizioni di bel tempo che causano disagi magari per il troppo caldo, per la siccità. Il troppo caldo fonde i ghiacciai, ovvero quelle poche riserve d’acqua dolce disponibile nel Pianeta.
Quello che viviamo sembra ormai a tutti noi essere il nuovo clima, siamo immersi in una sorta di fluttuazione climatica che in men che non si dica ha modificato le stagioni, generando confusione e smarrimento.
Poi c’è chi dice che d’estate deve fare molto caldo, d’inverno è meglio che il tempo sia bello e non faccia freddo. Ma queste sono definizioni egoistiche, che non tengono conto di quella che era la normalità del nostro clima per decenni, se non centinaia di anni.
Le nostre città d’estate diventano dei bracieri ardenti. La notte emettono calore anche oltre 5° centigradi oltre le campagne attorno, rendendo insonne la vita dei cittadini.
I cambiamenti climatici non succedono solo in Italia, ed in Paesi più a nord del nostro, dove la sensibilità ai cambiamenti climatici raggiunge toni elevati, sta diventando allarme. Tra questi c’era Svizzera, dove i giornali sovente parlano di cambiamenti climatici catastrofici per il futuro, della necessità di adeguare gli edifici e ogni manufatto all’aumento della temperatura.
Alcune piccole comunità sparse tra Europa e resto del Mondo, vedono con enorme preoccupazione il cambiamento del clima, in quanto secondo gli scienziati aumenterà il livello marino, inondando strade e abitazioni.
Tra queste ci sono candidate città d’arte, metropoli, aree urbane di rilevante valore economico.
La politica sembra essere piuttosto generalmente asettica nei confronti del cambiamento climatico, forse perché la scienza imputa le solo cause alle attività umane, principalmente quelle industriali. Su questo tema c’è un dibattito dove manca la ragionevolezza delle mezze misure. Si fa spesso terrorismo sul futuro che avremo per effetto dei cambiamenti del clima, con previsioni talvolta alquanto fantasiose, che tolgono autorevolezza a quelle ben più ponderate. E secondo l’opinione di molti economisti, adeguare le nostre economie ad emissioni di CO2 controllate, costerebbe troppi danari, e viste le casse dei nostri Paesi, nessuno prenderà decisioni importanti.
Ma se le condizioni meteo stanno cambiando qualcosa dobbiamo fare, non l’impossibile. E se impossibile fosse adottare una riduzione della CO2 in tempi strettissimi (semmai questa fosse l’unica causa del clima che cambia), con urgenza ci sarebbero da adottare misure precauzionali per meglio affrontare gli eventi meteo estremi che potrebbero esserci nel futuro.
Anche sul meteo estremo non vi è certezza assoluta, se non che per l’aumento della temperatura media globale (da taluni contestata come non vera), che è molto accentuata nei grossi centri urbani.
Inoltre, il meteo estremo comporta anche ad una diminuzione di affidabilità delle previsioni a più lungo termine, ma a volte anche in ambito locale, soprattutto in determinate circostanze. Periodi critici sono soprattutto l’estate e l’autunno con i temporali, ma anche la primavera è divenuta una stagione piuttosto bizzarra.
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