Sarebbero ben 107 le persone rimaste vittime in India dei fulmini durante i recentissimi temporali collegati ai monsoni. Ogni anno i fulmini mietono tante vittime durante la stagione dei monsoni, che dura da giugno a settembre, con anche le piogge alluvionali.
La stagione 2020 dei monsoni si sta rivelando particolarmente cattiva sull’India. A risentirne più direttamente sono gli stati settentrionali dell’Uttar Pradesh e del Bihar, vicino al confine nepalese: 83 le vittime legate ai fulmini sul Bihar e altre 24 nello stato dell’Uttar Pradesh.
Decine di altre persone sono rimaste ferite, sempre nell’arco degli ultimi giorni. I fulmini sono caduti con intensità davvero straordinaria, una frequenza che non si vede spesso nemmeno in queste zone così esposte all’attività elettrica temporalesca.
Si tratta di uno dei bilanci più gravi degli ultimi anni, ma non è purtroppo un’evenienza rara morire per i fulmini in India. Secondo le statistiche ufficiali, nel 2018 in India oltre 2.300 persone sono state uccise dai fulmini, contro i soli 20 morti registrati negli Stati Uniti.
Le vittime sono soprattutto agricoltori che si trovano per lunghe ore all’aperto per preparare i campi in attesa delle piogge monsoniche. Queste precipitazioni rappresentano l’unica fonte di approvvigionamento idrico per i campi, mancando quasi del tutto un sistema efficace di irrigazione.
Il monsone è quindi assolutamente cruciale per il rifornimento di risorse idriche nell’Asia meridionale e il sostegno alla vegetazione e ai raccolti, ma provoca anche ogni anno morte e distruzione diffuse in tutta la regione, non solo per i fulmini.