Dopo un inverno eccezionalmente caldo ed i primi 20 giorni marzo sempre all’insegna di temperature costantemente sopra la media su gran parte d’Europa, la situazione si è improvvisamente rovesciata con una svolta clamorosa dettata dall’intrusione di massa d’aria fredde dall’Artico Russo.
Le correnti d’origine russa hanno portato così le temperature a crollare ben sotto la media su un’ampia porzione dell’Europa Centro-Orientale, come evidente dalla mappa sopra che si riferisce alla situazione fino al pomeriggio di domenica 22 marzo, prima che l’aria fredda iniziasse ad affluire decisa sull’Italia.
Se andiamo invece ad analizzare l’intero andamento degli ultimi 7 giorni, notiamo ancora una volta un’Europa quasi interamente con tonalità di colore tendenti al rosso, segnale di temperature che si sono confermate ancora ben superiori alla norma.
Lo stesso andamento si è confermato sull’Italia, con temperature superiori alla norma soprattutto al Centro-Nord e sull’Arco Alpino. Più smorzate le anomalie al Sud Italia, con lievi scarti negativi sui settori ionici della Calabria meridionale e della Sicilia.
A fare eccezione, rispetto al contesto di caldo, sono state solamente le Isole Britanniche e la Penisola Iberica, quest’ultima interessata da un vortice ciclonico a carattere freddo. Un’altra zona con temperature inferiori alla norma è quella del bacino orientale del Mediterraneo, in particolare la Turchia.
Nella cartina dell’ultima settimana possiamo scorgere le anomalie termiche negative sull’area artica: ebbene, parte di questo serbatoio d’aria gelida si è infatti iniziato a riversare verso il Vecchio Continente, portando il contesto rigido che ha iniziato a concretizzarsi dal weekend.