C’è grande fermento nei modelli matematici di previsione. In questo periodo dell’anno, così come accade in primavera, c’è molta incertezza sull’evoluzione meteo climatica in divenire.
Incertezze legate a tutta una serie di fattori stagionali, tra i quali menzioniamo in primis la formazione del Vortice Polare. Da qui in avanti se ne parlerà spesso e recentemente abbiamo realizzato degli approfondimenti ad hoc per spiegarvi quanto sia importante il ruolo di questa struttura ciclonica. E’ anche e soprattutto per questo motivo che nelle mappe previsionali si fa fatica a trarre spunti univoci.
Al momento le ipotesi proposte per l’inizio d’ottobre sono due, diametralmente opposte: la classica “ottobrata” (che potrebbe arrivare in qualsiasi momento, non necessariamente subito) e le prime irruzioni fredde. In mezzo dovrebbe starci l’Atlantico o meglio, in altre epoche avremmo parlato esclusivamente di perturbazioni atlantiche e del classico autunno mediterraneo. Così non è.
Analizzando i pattern climatici più rappresentativi dello stato di salute del Vortice Polare emerge un avvio stentato. La struttura ciclonica potrebbe andare rapidamente incontro a dei disturbi. Disturbi che si potrebbero tradursi in oscillazioni più o meno pronunciate delle correnti d’aria d’alta quota, indi per cui ci potrebbero attendere i primi scambi meridiani significativi.
Attenzione però, non è detto che sul Mediterraneo arrivi il freddo. Potrebbero sì esserci le prime irruzioni fredde provenienti dal Circolo Polare Artico – in anticipo sulla tabella di marcia – ma affinché intraprendano la via del Mediterraneo devono accadere altre cose. Ad esempio l’eventuale blocco anticiclonico dovrebbe posizionarsi in modo tale da pilotare l’aria fredda su di noi. Dovesse stabiliarsi più a est potrebbe interessarci e a quel punto l’ottobrata sarebbe di casa.
Se al contrario si collocasse a ridosso dell’Europa occidentale allora sì che su di noi potrebbero arrivare i primi freddi. Non freddo invernale, questo è evidente, ma si parlerebbe di anomalie termiche negative pronunciate. E’ un’ipotesi che negli ultimi giorni è stata presa in considerazione, seriamente, dal modello matematico più affidabile del parco modellistico: l’europeo ECMWF. Ed è per questo che non intendiamo trascurare tale scenario.
Vedremo. Gli equilibri che si andranno a creare saranno fragilissimi e basterà un non nulla per far sì che si realizzi o l’una o l’altra ipotesi.
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