È fine anno e ci si chiede quali saranno le condizioni meteo di Gennaio, mentre quasi non si osa pensare a ciò che potrà succedere in Febbraio. Ebbene, con l’ausilio di un mix di modelli matematici che mostrano indici climatici e anomalie, possiamo predisporre delle valutazioni approssimative di quello che potrebbe succedere nei prossimi due mesi.
Ovviamente non parliamo di previsioni meteo locali, bensì di linee di tendenza globali.
Le nostre sono analisi meteo svolte come avviene in molti Paesi del Mondo, e solitamente sono finalizzate ad aziende commerciali e di produzione di energia elettrica. Nei maggiori siti meteo mondiali avrete modo di leggere chi sono i loro clienti, e da nomi intuirete che essi non chiedono che tempo farà ad una settimana.
Noi abbiamo realizzato l’analisi per voi, adattando lo studio per una finalità editoriale.
Per i più esperti, vi diciamo che abbiamo scomodato numerosi indici climatici, con proiezioni non disponibili liberamente su internet, di cui è vietata la recensione dei grafici, specie del modello matematico ECMWF.
Abbiamo analizzato QBO, attività solare, Stratosfera, ENSO, PDO e MJO, NAO, AO, così come i modelli stagionali (settimane per settimana, mese per mese), per delineare una previsione globale per una visione d’insieme della circolazione atmosferica in Europa.
Oggi abbiamo realizzato un articolo dal titolo volutamente scenografico: “Tutto o niente per una immensa bolla d’aria”.. Ebbene, quella bolla d’aria sarà determinante per i prossimi due mesi, in quanto molto dipenderà dalla sua posizione.
L’Alta Pressione nelle Isole Britanniche costituisce una roccaforte, ed in assenza delle correnti oceaniche da ovest verso est, favorisce l’espandersi di masse d’aria fredda verso la parte orientale dell’Europa ed il Mediterraneo.
Ed è ciò che potrebbe avvenire in parte di Gennaio, specie dalla seconda del mese, e soprattutto in Febbraio, quando l’Anticiclone potrebbe spostarsi più ad ovest, e favorire la dilatazione delle masse d’aria gelide russe verso l’Europa.
L’analisi del trend stagionale per il periodo gennaio, febbraio, marzo prospetta la persistenza di un anticiclone tra la Groenlandia e le Isole Britanniche. Questo dovrebbe spostarsi gradualmente dall’attuale posizione verso ovest nord ovest.
Ancora una volta l’Islanda e la Groenlandia meridionale affronteranno gli effetti delle perturbazioni atlantiche con intense tempeste di neve, soprattutto nella parte meridionale della Groenlandia, ove la muraglia montuosa che si eleva per oltre 3000 metri, favorirà le maggiori nevicate del Pianeta.
“Non ci sono rilevamenti ufficiali, ma a quote attorno ai 1000/1500 metri della Groenlandia meridionale, ogni inverno stanno cadono oltre 50 metri di neve fresca. Nel Plateau groenlandese le nevicate sono cresciute di 10 volte sopra la media a causa di quella bolla d’aria che staziona tra la Francia, le Isole Britanniche fin sino l’Atlantico settentrionale, che fa da barriera alle perturbazioni oceaniche.”
La MJO (Madden-Julian Oscillation) è un indice climatico utile per individuare una previsione fino a 4 settimane della circolazione atmosferica nel nostro Emisfero. Le proiezioni indicano che a metà Gennaio possa raggiungere un indice 6-7 se non 8. Ciò avrebbe effetti su un altro indice climatico che è ben più importante per determinare la tendenza climatica in Europa: la NAO che il Centro Meteo Europeo prospetta in trend negativo per i prossimi 45 giorni. Ciò vuol dire meteo invernale nel Mediterraneo.
Ben presto i modelli matematico globali sforneranno gli effetti dei vari indici di comportamento del clima e prospetteranno eventi molto rigidi verso parte dell’Europa. E già prende forza la ricorrente prospettiva di fortissime aree di Bassa Pressione che dalla Scandinavia traslino verso la Russia europea.
Tali eventi trascineranno anche verso l’Italia, o parte di essa, aria fredda a tratti anche gelida.
E sarà la formazione di queste forti Basse Pressioni ad erodere l’Alta Pressione nel lato orientale, e a favorire un cospicuo peggioramento invernale tra la 3° decade di Gennaio e Febbraio.
In quel periodo l’Italia sarà in una condizione vulnerabile agli assalti di aria fredda da nord est, con una risposta mediterranea favorita dalle acque più calde della media che genereranno aree cicloniche.
Avremo un evento meteo storico di freddo? Nessuno può rispondere a ciò, l’analisi è globale ed in una visione d’insieme. Di certo in un contesto planetario che osserva eventi meteo estremi, se avessimo un’ondata di gelo come quella che è avvenuta alla fine di febbraio ed i primi di marzo 2018 nel culmine dell’Inverno, gli effetti sarebbero superiori, e si potrebbe avere gelo ingente.
Ma quelle esposte, come anticipato, non sono previsioni puntuali, queste sono di buona affidabilità, in genere, sino a 5 giorni, tutto il resto sono linee di tendenza.
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