Cambia tutto, sì. Finalmente possiamo parlare di qualcosa di nuovo, di scenari meteo climatici in grado di portarci quella dinamicità primaverile finora manifestatasi soltanto a sprazzi.
Possiamo affermarlo con discreta sicurezza perché i modelli fisico-matematici, dopo giorni di confusione totale, stanno provando a trovare la quadratura del cerchio. Ma per comprendere quel che potrebbe succedere dobbiamo necessariamente partire dalla strettissima attualità perché l’isolamento di un’ampia depressione afro-mediterranea potrebbe giocare un ruolo importantissimo.
Se ci seguite saprete che tale depressione stazionerà tra il nord Africa, la Penisola Iberica e le nostre due Isole Maggiori. E’ un posizionamento “scomodo” per l’Alta Pressione, perché se è vero che riuscirà a consolidarsi su gran parte d’Italia è altrettanto vero che avrà fondamenta di “burro”. Ed è proprio su queste fondamenta che ci giocheremo il meteo dell’ultima settimana di marzo.
Osservando le mappe sembra infatti che l’Alta Pressione sia costretta a spostarsi verso ovest, direzione Europa occidentale e Atlantico orientale. Così facendo, alla ricerca di solide fondamenta, esporrà il Mediterraneo centrale a eventuali affondi perturbati e la presenza di una ferita ciclonica sui mari del sud non farà altro che richiamare a sé le perturbazioni.
Non è un caso, quindi, se un po’ tutti i centri di calcolo internazionali propendono per l’arrivo di una massa d’aria fredda addirittura proveniente dal Circolo Polare Artico. Sapete che vuol dire? Molto semplice, che l’ipotesi “colpo di coda dell’Inverno” potrebbe realizzarsi. Scorgiamo freddo e brutto tempo, il ché potrebbe realmente rappresentare uno spartiacque stagionale imprescindibile per un aprile turbolento.
Aprendosi una ferita così ampia vi saranno ulteriori peggioramento di provenienza atlantica. Quando? Nei primi giorni di aprile. Ecco che il nuovo mese, quindi, potrebbe effettivamente aprirsi con scenari diametralmente opposti a quelli osservati per gran parte di marzo.
Freddo? Forse sì, ma quel che più importa è che tornino perturbazioni degne di tal nome perché soltanto con l’Atlantico in gran spolvero potremo avere quelle piogge che stiamo ancora cercando.