Partiamo dal presupposto che l’analisi che vi stiamo proponendo è basata su un singolo modello matematico di previsione e trattandosi di un’analisi rivolta a fine mese dobbiamo necessariamente parlare di tendenza meteo climatica.
Ciò premesso, andiamo a vedere quale potrebbe essere lo schema barico prevalente nell’ultima settimana di maggio e per farlo rivolgiamo l’attenzione al modello europeo ECMWF. Abbiamo scelto questo modello perché, lo saprete, è considerato universalmente il più affidabile di tutti. Nello specifico abbiamo preso come riferimento la mappa delle anomalie termiche attese a 850 hPa (ovvero circa 1500 metri di quota).
Le anomalie termiche, ovviamente rispetto a una media climatica di riferimento, ci consentono – è bene ricordarlo – di ipotizzare lo schema barico prevalente e quindi la distribuzione delle strutture di Alta e Bassa Pressione sullo scacchiere continentale. Poi, chi volesse, potrebbe confutare tale distribuzione semplicemente andando ad analizzare la mappa dei geopotenziali per la giornata del 26 maggio (che rappresenta la data presa in considerazione per la nostra analisi).
Una data che riteniamo importante perché potrebbe segnare un cambio di marcia o comunque un nuovo step evolutivo rispetto a quello precedente. Step precedente che parlerà d’Alta Pressione, struttura che come sappiamo dovrebbe prendere piede a partire dal prossimo fine settimana.
Guardando le anomalie termiche scopriamo che ECMWF punta deciso verso un corposo raffreddamento dell’Europa orientale, con ingresso del fresco anche in Italia. L’Alta Pressione si defilerebbe sull’Atlantico orientale – a ridosso della Penisola Iberica – e da lì potrebbe puntare con decisione verso la Scandinavia. Un ponte che, per chi non lo sapesse, non farebbe altro che spingere aria fredda verso sud. Ecco perché anche sulle nostre regioni vediamo anomalie negative, mediamente comprese tra 2 e 4°C (con punte di 5-6°C sulle adriatiche).
Attenzione, tali anomalie verrebbero dopo anomalie di segno opposto, quindi positive. Significherebbe avere a che fare con contrasti termici imponenti, che potrebbero dar luogo a nuovi intensi temporali. Ma avremo modo di riparlarne qualora tutto l’impianto barico venisse confermato.
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