Abbiamo svolto una ricerca meteo climatica finalizzata a soli scopi statistici, sugli autunni con scarsa pioggia. Rammentiamo che con la statistica del clima non si fanno le previsioni del tempo, anche se i dati del tempo del passato hanno svariate finalità, tra cui anche per determinare i range estremi di un bollettino meteo, ma non le variazioni del tempo giornaliero.
Per intenderci, la nostra ricerca è stata finalizzata esclusivamente per puro desiderio di sapere, e abbiamo pensato di condividerla con voi.
Molti lettori ci scrivono:
“quando ero…. rammento che ogni Inverno giungeva il freddo dalla Russia, e nel culmine dell’inverno avevamo temperature molto basse”. Altri ci scrivono, “ormai non nevica più, come mai? Io ricordo che…”
I ricordi del tempo ingannano tutti noi, anche chi dello staff vi scrive. Onde evitare erronee valutazioni sul tempo del passato è necessario affidarsi ai numeri, alle rilevazioni, ai documenti, ovvero alle prove. Sovente i ricordi sul tempo che faceva sono alterati dallo stato d’animo. Insomma, i ricordi sono utili per avviare una ricerca mirata.
Una cosa è certa, i cambiamenti del clima ci sono, or ora che derivino dalle attività dell’uomo o dalle fluttuazioni climatiche, il tempo giornaliero che viviamo ha subito delle variazioni che sono dimostrate dai numeri. Ciò è sempre avvenuto nella storia del clima terrestre, dove periodi più freddi si sono alternati ad altri più miti, così come quelli più piovosi e più aridi.
Ma andiamo al focus della nostra ricerca. Orbene, quando in Europa le perturbazioni oceaniche faticano ad oltrepassare la barriera delle Alte Pressioni, in Russia l’anticiclone siberiano scavalca rapidamente i monti Urali e si espande verso est.
La sua estensione tra fine ottobre e novembre può essere esplosiva, e generare fortissime e precoci ondate di gelo anche in regioni a clima temperato, fino all’Italia. E possiamo citare per ottobre il 1997 ed ancor prima il 1974 per il gelo in Italia, mentre in novembre gli eventi di gelo sono numerosi.
Quando le perturbazioni oceaniche stentano a oltrepassare tale barriera, sovente si portano in Russia europea, dove transitano sopra l’aria fredda e vi apportano fortissime nevicate.
L’Inverno 2016-2017 è stato straordinariamente freddo per la Russia e l’est europeo. L’Italia ha avuto solo una marginale influenza, ma quando questa si è manifestata, tempeste di neve investirono le regioni adriatiche ed il Sud Italia.
Una situazione analoga avvenne anche nella stagione invernale 2011-2012, quando dalla fine di Gennaio si ebbero ondate di gelo in Russia, che poi nei primissimi giorni di Febbraio si espansero verso l’Italia con varie irruzioni di aria freddissima.
Tuttavia, il gelo russo ha origini dalla Siberia, e l’influenza delle correnti oceaniche può essere flebile, perciò potremmo anche avere un autunno piovoso come fu il 1984 e poi una fase di gelo da record come quella del gennaio 1985.
In Italia il freddo russo ha generalmente durata breve, eccetto alcune annate, come il 1955-1956 (quasi un mese a Febbraio), ma soprattutto nell’inverno 1928-1929, quando si ebbero circa due mesi di ondate di gelo in gran parte d’Europa e quasi tutta l’Italia.
Insomma, se l’Autunno sarà asciutto, non vuol dire che avremo un rigido Inverno, eccetto condizioni climatiche estreme, ovvero i lunghissimi Inverni irripetibili nella nostra Era, salvo cambiamenti improvvisi del clima.
Questo avvenne nei più rigidi inverni della Piccola Era Glaciale, quel periodo storico terminato alle fine dell’800 che determinò molte stagioni invernali rigidissime in tutto il nostro Emisfero, ed in Italia inverni nevosi e freddissimi, che oggi ci darebbero non pochi problemi soprattutto per i trasporti e l’energia.