Meteo: nella recente ondata di caldo estremo, molti record di temperatura sono stati battuti (e talvolta stracciati) su aree di montagna e collina ma non di pianura.
A titolo di esempio, citiamo i 6.8°C della stazione in superficie presso la vette del Monte Bianco (situata a ben 4750 m) e gli 8.2°C del Monte Rosa (Capanna Margherita, fonte Arpa Piemonte): in questi casi lo zero termico è arrivato a 4700 metri, valore incredibile.
Ma i nuovi primati assoluti secolari di temperatura massima sono stati battuti ovunque in località di collina e montagna sopra i 500-1000 m di quota, dove si è instaurato il surriscaldamento per la subsidenza anticiclonica (movimenti lenti ma costanti dell’aria dall’alto verso il basso in presenza di forti anticicloni) uniti ad un rovente effetto favonico, i quali, da un lato hanno fatto registrare umidità bassissime (15-20%), ma dall’altro temperature folli, anche di 30°C a 1500 metri o 36°C a 1000 metri!
Quindi, l’ondata di calore, già di per sé ESTREMA, è stata ulteriormente estremizzata da tali fenomeni meteo.
In pianura e su alcune zone prealpine, grazie alla massiccia evapotraspirazione (rinfrescante) da boschi e suoli ancora umidi dopo le piogge di fine primavera – le temperature massime non hanno raggiunto nuovi record termici assoluti (benché comunque altissime), grazie anche all’assenza di fohn e alla massiccia evapotraspirazione dei suoli ancora piuttosto umidi dopo le piogge abbondantissime di fine primavera e i temporali di giugno.
Ma questo paradossalmente non è stato un pregio, poiché l’elevatissima evaporazione ha fatto aumentare a dismisura l’umidità, rendendo di fatto il caldo afoso e talvolta opprimente.