Cosa succederà da qui alla fine dell’Estate? Non lo può sapere nessuno, chi professa una soluzione vi sta dicendo bugie. La meteo è imprevedibile, punto e basta.
Quest’anno, poi, con tutto quel che sta accadendo si tratterebbe di una vera e propria scommessa. Prendete Luglio: passata una settimana possiamo facilmente sintetizzare quanto avvenuto con i termini CALDO TROPICALE. Una condizione per la quale oltre all’ondata di calore si deve fronteggiare l’alto tasso di umidità e stiamo parlando di un pericolosissimo mix. Pericolosissimo per alcuni motivi, non ultimo il potenziale energetico ma ancor prima la sensazione disturbante al nostro organismo. Se c’è afa si sente, c’è poco da fare.
Però dobbiamo dare atto alla circolazione atmosferica che è cambiato qualcosa. Ricordate gli anni scorsi? Le ondate di calore, dall’Africa ovviamente, prendevano possesso dell’Italia – e non solo – lasciandola dopo svariati giorni se non addirittura settimane. In alcune circostanze era tutto solleone e canicola senza soluzione di continuità. Beh, quest’anno le cose stanno andando diversamente: il primo vero caldo africano è arrivato soltanto negli ultimi giorni – a giugno avevamo avuto qualche assaggino e non dappertutto – ma è stato subito messo a tacere da una circolazione d’aria relativamente fresca di provenienza atlantica.
Ora la domanda è: si andrà avanti così? Probabilmente sì. Per la prossima settimana, giusto per restare in tema d’alternanza, ci aspettiamo prima un ulteriore apporto d’aria fresca dai quadranti settentrionale (probabilmente diretto principalmente sui settori orientali d’Italia), poi un nuovo rapido consolidamento dell’Anticiclone Africano.
Questi sbalzi termici disturbano, c’è poco da fare. Questi sbalzi termici non sono salutari per tutta una serie di motivi, però da un certo punto di vista sono apprezzabilissimi perché consentono di tirare il fiato. Ma sbalzi termici vuol dire anche contrasti termici e quando si ha una netta contrapposizione tra il caldo tropicale e le rapide rinfresca ecco che ci si deve preoccupare di un altro elemento: i temporali.
Se ne fa un gran parlare, giustamente. I temporali stanno diventando sempre più frequenti e violenti. In Europa è un’annata da questo punto di vista eccezionale, ma neppure in Italia si scherza. Temporali o piogge, poco importa. Molti, giustamente, sono contenti perché la siccità che perdurava dall’anno scorso è un lontano ricordo, ma poi ci si scontenta perché i fenomeni diventano realmente troppo intensi e a quel punto pericolosi. Basta guardare quel che è successo in Italia negli ultimi giorni: dai possenti nubifragi del Trentino alle mastodontiche grandinate in varie parti del Nord Italia. Tutto questo perché? Perché il caldo simil tropicale, scalzato dall’aria fresca atlantica, ha fornito quell’energia necessaria allo sviluppo di supercelle temporalesche. E potrebbe non essere ancora finita…