SPECIALE PASQUETTA Una doppia festa ricorre in questa giornata del 25 aprile, ma il meteo si sta prendendo gioco di tutti coloro che, allietati dal bel tempo delle scorse settimane, riponevano forti speranze in questo Ponte Pasquale per potersi dedicare ad un po’ di relax all’aria aperta con i tradizionali picnic. Lo scenario è invece abbastanza beffardo, come peraltro vi avevamo messo da tempo al corrente, anche se la giornata non è così perturbata ovunque, almeno in questa prima parte di Pasquetta: il sole riesce a fare capolino davvero in poche zone.
Il Meteosat esalta l’impronta dell’ammasso perturbato che abbraccia buona parte del Centro-Sud e la Sardegna, con piogge però che almeno al momento si limitano all’Isola e ai versanti tirrenici fra Bassa Toscana e Lazio, dove risultano così rovinate le tradizionali gite fuori porta. Maggiori squarci di sereno sul Settentrione, ma nelle prossime ore una vivace cumulogenesi prenderà vita a ridosso dei rilievi prealpini e sull’entroterra ligure, dove sono attesi rovesci a macchia di leopardo. Le aree temporalesche, dalle zone alpine e prealpine, potranno estendersi verso i settori pedemontani ed alte pianure adiacenti di Piemonte e Lombardia, ma solo dal tardo pomeriggio. Insomma, anche laddove adesso è presente il sole, la giornata non promette così bene.
Poco di meglio è lecito attendersi nei prossimi giorni, anzi l’instabilità è attesa in ulteriore accentuazione. Anticiclone confinato troppo a nord e Mediterraneo Centrale in balia di una circolazione ciclonica con aria fresca in quota: le precipitazioni saranno distribuite soprattutto nelle ore centrali e pomeridiane, senza peraltro limitarsi solamente ai rilievi e alle zone interne, che saranno comunque le più penalizzate. Al Meridione si farà ancora sentire l’influenza maggiore di un mulinello perturbato, per la posizione ravvicinata del perno della bassa pressione sullo Ionio.
Fase di stallo, le condizioni meteo non sembrano voler guarire nemmeno nella seconda parte della settimana, con il contrasto fra masse d’aria fresche orientali e quelle più umide di origine afromediterranea. Ne deriverà un’inevitabile stagnazione instabile, con precipitazioni perlopiù concentrate sulle aree interne a ridosso dei principali rilievi, dove gli acquazzoni rovineranno il meteo soprattutto nelle ore più calde del giorno: il riscaldamento solare esalterà l’instabilità e gonfierà i cumulonembi, da cui avranno origine le manifestazioni temporalesche.