PROBABILE EVOLUZIONE METEO 16-22 FEBBRAIO
Seguendo la nostra tabella di marcia, suggerita dai modelli matematici di previsione, dobbiamo necessariamente darvi atto dei primi importanti cambiamenti già nel medio termine. Cambiamenti orientati verso maggiori apporti d’aria fredda sulle nostre regioni, cambiamenti orientati verso quell’accelerazione invernale di cui si parla da tempo.
L’Italia potrebbe risentire di episodi freddi importanti, con maltempo a strappi che viste le temperature andrebbe a favorire la caduta di neve anche a bassa quota. Ovviamente non possiamo sapere, vista la distanza temporale contemplata, se questa o quella regione verrà più o meno coinvolta dalle precipitazioni, quel che conta al momento è tenere sott’occhio determinate dinamiche e da lì stilare trend evolutivi affidabili.
LA CAUTELA E’ D’OBBLIGO
Non ci stancheremo mai di ricordarlo, ma quando si ragiona su distanze temporali che vanno oltre i 7 giorni si deve necessariamente ragionare in termini probabilistici. A maggior ragione se l’atmosfera subisce terremoti come quello in atto, terremoti di ribaltare – letteralmente – le proiezioni dei modelli matematici di previsione già nel medio periodo.
Perché vi stiamo dicendo ciò? Semplice, perché come detto pocanzi stiamo già osservando i primi importanti cambiamenti. Sono apparse incursioni fredde quasi dal nulla, ma per chi segue attentamente le dinamiche atmosferiche non c’è nulla di strano. E’ per questo motivo che dovremo prestare ancor più attenzione a quel che potrebbe accadere da metà mese in poi, perché crediamo che pian piano i modelli matematici di previsione inizieranno a farci vedere evoluzioni invernali sorprendenti.
PROBABILE FREDDO PERSISTENTE
Osservando le proiezioni termiche, giorno dopo giorno, abbiamo conferma del freddo persistente. Non del freddo epocale, tantomeno del gelo, ma sicuramente si è protesi verso un periodo invernale per gran parte delle nostre regioni. Al momento, carte alla mano, le più coinvolte dovrebbero essere le centro settentrionali e la Sardegna. Ripetiamo, serve prudenza perché l’entità del freddo dipenderà dalla traiettoria d’ingresso delle possibili irruzioni.
IL TREND METEO CLIMATICO DEL LUNGO TERMINE
Volendo stilare un trend previsionale possiamo confermare un periodo caratterizzato da temperature inferiori alla medie stagionali e spiccata variabilità invernale. Non mancherà occasione per ulteriori precipitazioni, precipitazioni che sui rilievi assumeranno facilmente carattere nevoso ma che localmente potrebbero spingersi sino a bassa quota.
IN CONCLUSIONE
Quindi, riprendendo le considerazioni finali degli articoli precedenti… l’inverno potrebbe realmente dare il meglio di sé nell’ultimo mese astronomico, quindi grossomodo tra metà febbraio e metà marzo.
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