POSSIBILE EVOLUZIONE METEO SINO ALL’8 LUGLIO
Sono giorni di gran caldo, soprattutto sull’Europa occidentale e in alcune regioni d’Italia. Un quadro meteo climatico fortemente condizionato dall’Anticiclone africano, che per la prima volta in stagione ha tutta l’intenzione di ricordarci di che pasta è fatto.
Anticiclone che non ha la minima intenzione di abdicare, tant’è che i modelli matematici di previsione continuano a mostrarcelo sino ai primi di luglio. A dire la verità potrebbe persistere per gran parte della prima settimana di luglio, anche se con una graduale contrazione a partire da nord.
Ed è proprio in direzione nord, al di là delle Alpi, che dovremo guardare per cercare di capire se vi sarà o meno la possibilità di un cambiamento degno di tal nome. Perlomeno di un primo, consistente break stagionale.
IL METEO A BREVE TERMINE
Prima di proiettarci idealmente al prossimo mese concentriamoci sugli accadimenti attuali e imminenti perché come detto abbiamo un’Alta Pressione africana veramente cattiva.
La parte più rovente si staglierà sull’Europa centro occidentale e in parte andrà a coinvolgere le nostre regioni di ponente in particolare Nord, medio-alto tirreniche e Sardegna. Non mancherà, anche qui da noi, qualche picco superiore a 40°C.
Andrà relativamente meglio sulle adriatiche e al Sud dove transiterà temporaneamente una massa d’aria relativamente più fresca – diciamo più secca – che conterrà nettamente il rialzo delle temperature.
METEO ESTREMO
Si sentono già paragoni con l’Estate 2003 ma se proprio si volessero accostare le due stagioni possiamo dirvi che l’attuale ondata di caldo potrebbe far cadere dei record termici che durano da quella tremenda estate – soprattutto sull’Europa occidentale – ma in termini di durata (per il momento) non c’è nulla da paragonare.
Certo è che si sta parlando di condizioni meteo climatiche estreme, un’abitudine degli ultimi decenni che puntualmente ci ricorda quale sia diventato l’attore anticiclonico principale: l’africano.
Va poi anche detto che siamo solo agli inizi dell’Estate, e che un evento di calore come quello che si è scatenato, ci auguriamo non si ripeta più avanti, in quanto, nel caso, si potrebbero avere picchi termici ancora più elevati.
PROVE DI CAMBIAMENTO
Qualche barlume di speranza sembra apparire all’orizzonte, verso la conclusione della prima settimana di luglio. Attenzione però, capiterete che si sta parlando di un range temporale talmente ampio che viene difficile ipotizzare scenari affidabili. Diciamo che i modelli matematici di previsione sembrano dare un po’ più peso alle perturbazioni atlantiche, in grado di avvicinarsi alle Alpi e quindi erodere il bordo settentrionale dell’Alta Pressione.
Già ciò servirebbe almeno a depotenziare l’Alta Pressione e conseguentemente il caldo, poi per quanto riguarda eventuali temporali dovremo attendere di capire se le ingerenze d’aria fresca riusciranno a spingersi in Italia con più decisione. Ipotesi che al momento non possiamo escludere. Per altro, nuovi aggiornamenti dei centri di calcolo, sono abbastanza pessimi sul fronte calura.
IN CONCLUSIONE
Un giugno a forti tinte africane, c’è poco da dire, un giugno sul quale in pochi avrebbero scommesso visto l’andazzo di maggio. Ma il rischio c’era, ricorderete che se ne parlò spesso. Perché alle anomalie si risponde con altre anomalie ed è ciò che puntualmente sta accadendo. Inoltre, luglio viene prospettato dai vari centri di calcolo più caldo della media, ma queste previsioni hanno mostrato una scarsa affidabilità.
Ora come ora ci auguriamo che la temperatura torni su livelli più umani.
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