Nell’Out-look di Novembre avevamo previsto due irruzioni fredde entro la prima metà del mese in corso. La prima di queste, facilmente individuabile perché contemporanea all’articolo, è stata ampiamente descritta, anche grazie alla facile lettura sinottica. La seconda, di dubbia realizzazione, avevamo tentato di descriverla come una depressione fredda che avrebbe, tramite un carattere maggiormente “rodanale”, investito con maggior cura il settore tirrenico, fornendo una distribuzione pluviometrica ad ampio spettro.
Siamo ormai giunti a poche ore dall’ingresso principale ed i primi effetti cominciano ad essere evidenti sul satellite, con le Barrage Cloud (stau) sul settore alpino e numerose Lee Cloud formatesi grazie al salto orografico ed i venti in quota.
L’erezione dell’Hp Azzoriano, richiamato dall’alta pressione groenlandese, ha creato un ponte anticiclonico di sbarramento, con l’aria fredda artica che troverà una via preferenziale nel suo meridiano errare verso sud.
Al contempo, a sud-est, una fisiologica risalita di aria calda stabile andrà a colmare eventuali gap barici, permettendo al fronte freddo di impostare una traiettoria che favorirà anche, quindi non solo, dinamiche di tipo Rodano.
Una di queste, proprio nelle prossime ore, in seguito al primo movimento del jet streak, formerà una minuta Lp genovese, con venti di rimbalzo dalla Corsica e precipitazioni sul settore tirrenico.
A partire dalla sera/notte di Martedì 13 / Mercoledì 14 le prime precipitazioni, inviate da venti di matrice occidentale, mineranno l’atmosfera del settore di ponente mentre venti di estrazione settentrionale produrranno piogge e temporali altrove.
Ovviamente, come sempre accade, i migliori momenti precipitativi, per gran parte della Penisola, dovrebbero combaciare con il giusto mix tra aria fredda in quota/media troposfera e risalita caldo/umida ai bassi strati, miscela esplosiva per temporali, MCS, Comma e neve in montagna.
Parte del freddo previsto sarà frenato dal mare, ancora discretamente caldo.
Le mappe non mostrano tutte le possibili evoluzioni sinottiche, anche perché non possono tener conto della miriade di fattori. Per questo, all’entrata del nocciolo freddo in quota, saranno possibili fenomeni intensi, minimi sottovento e neve in forte ribasso, nonostante diversi modelli meteo vedano, giustamente, una diminuzione della pioggia totale.
Non possono essere esclusi fenomeni nevosi sino al piano in alcune zone del Nord, specie presso la pedemontana appenninica tra Toscana/Emilia-Romagna.
Neve in ribasso anche sull’appennino sino al di sotto degli 800/1000m: fiocchi/graupel/gragnola al di sotto di tale quota. Torneremo a definire con previsioni meglio dettagliate considerato che la condizione barica sarà in continua evoluzione.
Concludiamo osservando che questa irruzione è figlia di una precendente manovra teleconnettiva, inquadrata anzitempo, che si era manifestata tramite un incremento della AO che ha condotto il VP ad uno status di fervente attività coadiuvato da una posizione del core abbastanza centrata e ben strutturata ai vari livelli stratosferici, con la Qbo che ha invogliato, senz’altro, l’ondulazione della corrente del getto. Probabilmente è bastato anche qualche ramo secondario del Js (jet stream) ad incanalare l’ottimo bacino freddo presente al nord, ovviamente ben “riparato”, a questo punto, dal ponte anticiclonico ad ovest.