Sono usciti gli ultimi dati riguardanti l’andamento delle temperature globali superficiali relativi al mese di Marzo 2009.
Si tratta di un aumento termico (relativo all’intera superficie globale, terraferma + oceani), pari a +0,47°C, uno scarto termico paragonabile a quello di tutti i mesi precedenti da Luglio 2008 in poi, ad indicare una certa stazionarietà del Global Warming nell’ultimo anno.
Ricordiamo, come esempio, che lo scorso trimestre invernale si era concluso con uno scarto termico globale di +0,46°C rispetto alla norma 1951-80 presa come trentennio di riferimento.
Da notare, comunque, che il mese di Marzo 2009 è risultato essere il più “fresco” di tutti gli anni 2000, decennio nel quale questo mese si è sempre distinto come uno dei più caldi dell’anno, con “punte” di +0,85°C nel 2002, di +0,70°C nel 2005 e di +0,65°C lo scorso anno; ma anche uno dei più caldi degli ultimi 120 anni, il 10° secondo i dati del NCDC e del NASA GISS.
Questo caldo inizio primaverile, tra le altre cose, aveva contribuito ad un rapido scioglimento del manto nevoso nell’Emisfero settentrionale, in anticipo rispetto alla norma.
Disaggregando questo dato in zone terrestri, notiamo come le massime anomalie termiche positive si siano verificate soprattutto sull’Asia Centrale e sulla Siberia nord orientale (fino ad oltre 4° superiori alla norma), inoltre su gran parte dell’Antartide, in Europa Settentrionale ed in Africa, sul Sudamerica e negli Stati Uniti.
Freddo, invece, sulla Siberia settentrionale, tra Groenlandia e Polo, e, soprattutto, sul Canada, che ha visto temperature inferiori alla norma di quasi 4°C.
Da notare che si è un po’ invertita la tendenza degli ultimi tempi: stavolta, il dato disaggregato per latitudine, ha visto il Polo Sud decisamente caldo, mentre il Polo Nord ha visto temperatura nella norma mensile.