GELIDO MARZO 1987 – A volte l’inverno è capace di grandissime performance nel mese di marzo: ne abbiamo avuto le prove anche negli ultimi anni, con importanti episodi freddi nel 2010 e 2005. Nulla però a confronto con il 1987, anno a cui risale il marzo più rigido probabilmente da oltre un secolo, secco al Nord e nevoso al Sud dell’Italia. Ci fu il contributo determinante dell’anticiclone russo-siberiano, che fece affluire un nucleo d’aria gelida continentale: fu una retrogressione notevole e non certo facile da vedersi nel mese di marzo. Le temperature si mantennero decisamente glaciali per tutta la seconda decade del mese, soprattutto lungo i versanti adriatici: l’ondata di gelo andò infatti avanti dal 4 al 20 marzo. Anche sulle regioni del Nord Italia le temperature toccarono picchi bassissimi: Trieste scese 9 volte sotto lo zero.
PUGLIA REGIONE PIU’ COLPITA – Freddo ed intemperie si accanirono sull’estremo sud/est dell’Italia, con il picco massimo l’8 marzo 1987 quando l’isoterma di -12°C all’altezza di 850 hPa ricoprì tutta la Puglia. Gioia del Colle ebbe 5 giornate di ghiaccio (con massima inferiore a 0 gradi), sulla Murgia si contarono ben 15 giorni di seguito con temperature minime negative, dal 4 al 18 marzo (a Locorotondo temperatura costantemente sottozero dal 6 al 10 marzo compresi). Su Santa Maria di Leuca marzo 1987 fu il mese più freddo in assoluto degli ultimi 60 anni, persino più rigido del febbraio 1956. A Bari si contarono ben 6 episodi nevosi ed il mese fu meno freddo solo del febbraio 1956. Nevicò anche a Napoli, Crotone e non solo, con un episodio nevoso che colpì addirittura Palermo.
NEVICATE INCREDIBILI – L’elemento più impressionante furono gli accumuli nevosi che vennero registrati in quei giorni. Ecco alcuni esempi: a Gioia del Colle la neve raggiunse i 72 cm d’accumulo, per un totale di 9 giorni di permanenza della neve al suolo. A Casamassima furono ben 7 i giorni di neve con accumulo di 55 cm. Ancora meglio a Turi (76 cm d’accumulo totale) e Castellana Grotte (80 cm d’accumulo). Notevolissimi gli accumuli nevosi anche sulla fascia ionica salentina: nel brindisino si raggiunsero oltre 30 centimetri d’accumulo, mentre a Lizzano (tarantino) i centimetri furono ben 45. Si tratta di dati davvero eclatanti per zone dove la neve non è certo così rara da vedersi, ma sono inconsuete le nevicate con accumulo significativo. E in quel marzo 1987 un po’ di accumulo riguardò anche le zone costiere, fra cui Santa Maria di Leuca (4 cm di neve).
CONFRONTI CON ALTRI CASI STORICI – In merito al rapporto di marzo con il grande freddo viene facilmente in mente il 1963, ma non possiamo certo tralasciare il 1971, quando nevicò per 4 volte a Roma accumulando oltre 15 cm di neve, ma la neve era caduta anche a Palermo, Napoli, su tutta la Puglia, Rimini, Genova, Milano, Firenze, Cagliari e molte altre città. La temperatura crollò fino a -10,5°C a Torino, a -4,9°C a Roma, a -3,6°C a Genova e Napoli.