L’irruzione artica dell’Immacolata prenderà piede a partire dalla tarda serata di lunedì 8 dicembre e prenderà piede nelle successive 24-36 ore. Il vortice freddo transiterà appena ad ovest della Sardegna e nonostante il passaggio si risolva rapidamente sarà egualmente in grado di farci assaporare un po’ d’aria invernale.
Le precipitazioni di maggiore intensità dovrebbero realizzarsi martedì mattina, il 9 dicembre, quando avremo un coinvolgimento meno localizzato rispetto ad esempio alla giornata di mercoledì 10. Osservando la mappa estratta dal nostro modello ad alta risoluzione e rappresentante gli accumuli precipitativi giornalieri, possiamo notare quantitativi importanti in Liguria, sul basso Piemonte, nelle Marche, localmente sulle adriatiche e nei settori orientali delle due Isole Maggiori. Nel cuneese e sui litorali ionici siculi si potrebbero superare i 50 mm.
L’ulteriore abbassamento delle temperature coinciderà, ovviamente, con l’ulteriore calo dello zero termico. Osservate il modello americano GFS cosa prevede per le prime ore di martedì 9 dicembre. Su gran parte del Centro Nord sarà collocato tra gli 800 e i 1200 metri, mentre nel cuneese potrebbe giungere addirittura sino a ridosso del piano. Considerate che nevica anche con temperature di poco superiori allo zero, ragion per cui è lecito aspettarsi fioccate – magari bagnate – 300/400 metri più in basso rispetto a quanto indicato dal modello. Al Sud ed in Sicilia il limite delle nevicate sarà evidentemente più elevato, ma qui la componente più fredda giungerà a cavallo tra martedì notte e la giornata di metà settimana.