Le recenti sensazioni di clima un po’ rigido che hanno attecchito sull’Europa Centrale e sull’Italia sono, per così dire, una conseguenza un po’ “ingannevole” dello schiacciante dominio di una vasta area d’alta pressione. Il freddo è diffusamente maggiore nelle ore notturne per la serenità del cielo, ma l’inversione termica favorisce in molti casi, attraverso le nebbie, la persistenza di valori rigidi anche in pieno giorno. Ovviamente ci riferiamo alle zone pianeggianti ed alle valli dove l’aria fredda (in quanto più densa e pesante) resta intrappolata per l’assenza di ricambio d’aria dal basso verso l’alto.
Quando si parla d’inversione termica si fa d’altronde riferimento un anomalo comportamento delle temperature, con valori più bassi nei bassi strati rispetto a quelli in quota: effettivamente in montagna le temperature sono da tarda primavera, se non quasi estate, e la penuria di neve non fa altro che rafforzare queste impressioni di fase calda fuori stagione. Certamente, per quanto anomalo, l’inversione termica è un fatto del tutto usuale in corrispondenza di durature situazioni anticicloniche, specie nel semestre freddo.
Nonostante la misurazioni di valori prettamente invernali, di fatto il Generale Inverno (quello vero), come ampiamente ribadito in questi giorni, sembra abbastanza lontano: solitamente una prima incursione fredda di rilievo arriva in genere già nella prima parte di novembre, mentre quest’anno non se ne è proprio vista l’ombra. Nulla di così anomalo fino a questo momento, anche perché almeno sull’Europa Orientale l’Inverno sta esercitando i primi segnali concreti.
Entrando nel vivo di ciò che interessa di più, ovvero l’evoluzione per il medio-lungo periodo, non sembrano al momento scorgersi grandi svolte almeno per un’altra settimana, con l’anticiclone che manterrà quasi cristallizzata la circolazione atmosferica su gran parte del Continente. Solo attorno al 25 novembre, in concomitanza di un rallentamento delle correnti delle alte latitudini facenti capo al Vortice Polare, s’intravede un quadro meteo più movimentato. Al momento le ipotesi sono le più variegate, ma non si esclude che qualche discesa fredda possa intraprendere la strada dei meridiani centrali europei, in virtù di un possibile arretramento verso ovest del promontorio anticiclonico.