Temperature record, non ancora per molto:
L’incubo gran caldo sembra smaterializzarsi, gradualmente, all’orizzonte. Temperature record, in questi giorni, hanno abbracciato vaste zone peninsulari, ultima in ordine di tempo la regione Puglia. S’è detto anche che le ondate di calore non rappresentano un evento raro, nel mese di settembre, ma quel che non è assolutamente normale è la durata e l’intensità della stessa. Non in tutta la penisola, questo è vero, ma tra oggi e giovedì l’onda africana avrà modo di guadagnare terreno verso i lidi settentrionali.
Condizionatori e ventilatori, oggetti indispensabili di questi tempi, dovrebbero concedersi il meritato riposo nel corso del week end. Trarre vantaggio da una decisa rinfrescata non è cosa di poco conto. Già, perché nel fine settimana ecco giungere un fendente nel cuore anticiclonico. Un pugnale di origine atlantica, che come lama nel burro si insinuerà nel Mediterraneo portando un peggioramento meteo ed una netta, quanto repentina, diminuzione delle temperature.
Segnali d’autunno, segnali del tempo che cambia su tutto lo scacchiere continentale. Le mappe di previsione si mostrano quanto mai interessanti nell’identificare le prime incursioni fredde stagionali sull’Europa orientale. La Russa, quindi, che nel week end potrebbe vedere le prime minime negative, temperature assai basse anche nel corso della giornata, con forte maltempo e forse persino la neve.
Un avvio settimanale all’insegna del bel tempo:
E’ bene dunque stilare la previsione partendo dall’avvio settimanale. Una fase che si conferma stabile, soleggiata, ancora calda. Lo scorrimento delle perturbazioni atlantiche in direzione della penisola iberica e dell’Atlantico orientale rinvigoriranno la spinta calda nord africana in direzione delle nostre regioni. Il fulcro dell’alta pressione si porterà verso le isole maggiori, il connubio con una figura anticiclonica scandinava formerà un ponte stabilizzante, sinonimo di bel tempo, dal Mediterraneo verso il Grande Nord.
Scongiurati quindi addensamenti rilevanti, almeno sino alla giornata del mercoledì. Giro di boa settimanale che vedrà i primi segnali di cedimento anticiclonico sull’Europa occidentale, ove andrà affermandosi una figura di Bassa Pressione. Le prime infiltrazioni oceaniche lambiranno l’arco alpino, portando il ritorno di locali rovesci e qualche temporale. Tra giovedì e venerdì, poi, non è escluso che le correnti umide erodano, in quota, la figura di alta pressione, facilitando contrasti termici rilevanti che potrebbero far esplodere qualche temporale appenninico.
E poi, ecco giungere la perturbazione oceanica:
Ieri si diceva della difficoltà previsionale annessa alla non semplice lettura del posizionamento perturbato in seno all’Europa occidentale. Dipanare i dubbi, perlomeno quando si tratta di figura di bassa pressione che si isolano alle alte quote dell’atmosfera, non è lavoro facile. Tuttavia è giusto rimarcare come i principali modelli matematici, quelli che si utilizzano per stilare una previsione, si rivelino sostanzialmente concordi nel propendere per un coinvolgimento diretto della nostra penisola.
Dal sabato si andrebbe ad affacciare, sul Mare di Sardegna, un’area ciclonica di una certa imponenza, rapida nel muoversi verso est. Dapprima ecco attivarsi umide correnti sud occidentali, a seguire i venti dovrebbero aspirare aria fredda dai quadranti settentrionali, favorendo un netto calo termico.
Ed i fenomeni?
Vi saranno, questo appare assodato. Ma così come non è facile svelare precisamente la traiettoria perturbata, non è semplice indicare quelle che saranno le aree maggiormente colpire dalle precipitazioni.
Sembra che in prima istanza, allorquando le correnti giungeranno da sudovest, rovesci e temporali vadano a colpire con estrema decisione le regioni settentrionali, in particolare Alpi e Prealpi. A seguire, mentre al nord giungerebbero delle schiarite, lo spostamento sud orientale ciclonico porterebbe manifestazioni instabili verso il centro sud.
Contrasti termici che potrebbero rivelarsi accesi, considerando poi che il calo termico andrebbe a farsi sensibile. Rovesci e temporali che potrebbero investire non solo le aree appenniniche, ma anche i settori costieri e quelli di pianura. Non è escluso che anche su tali aree possano manifestarsi fenomeni rilevanti, localmente grandinigeni. E la sensazione del fresco, persino freddo, sarà acuita dal rinforzo dei venti che gradualmente ruoteranno dai quadranti settentrionali.
Giorni d’autunno, anche se non è detto che l’estate, astronomicamente, abbia ancora in serbo giornate di gradevole sole.