Come si può intuire dal titolo ci sono molte cose da dire su questa fase di maltempo che da domenica sta colpendo anche in maniera incisiva alcune zone della regione.
Innanzitutto bisogna dire che di pioggia ne è caduta parecchia, la disposizione delle correnti ha fatto fare il pieno alla fascia prealpina, più penalizzate sono risultate le zone costiere del Veneto meridionale e le aree più settentrionali delle Dolomiti.
Davvero impressionante la differenza di accumuli pluviometrici registrata nelle varie località della regione, nella tre giorni di maltempo da domenica a martedì. Pradon Porto Tolle, sul delta del Po, ha avuto un accumulo complessivo di 11 mm; Merlara, nel basso padovano, 39.4 mm; Tonezza, nell’altopiano di Asiago, 122.6 mm.
Ancor più impressionanti sono i dati della pluviometria provenienti dalla zona di Recoaro, che risulta la più colpita da questa fase di maltempo: Turcati Recoaro ha avuto 174 mm di accumulo nella sola giornata di lunedì, superiori a 100 mm gli accumuli in molte stazioni della zona. Nel complesso dei 3 giorni di maltempo molte stazioni della fascia prealpina hanno toccato i 150/200 mm di accumulo, nella zona di Recoaro si sono toccati i 350 mm.
L’abbondanza delle piogge che ha colpito la fascia prealpina ha ingrossato alcuni fiumi tra i quali il Bacchiglione che in alcuni punti è riuscito ad allagare pienamente le aree golenali. A Vicenza il fiume ha creato molta preoccupazione, per buona parte del pomeriggio di ieri è sembrata imminente una esondazione cittadina ma una temporanea pausa precipitativa ha fatto rientrare l’allarme. Preoccupante anche il livello dell’Agno, che durante il suo corso cambia nome scorrendo attraverso le province di Vicenza, Verona e Padova: il fiume è salito di livello molto velocemente. Sia per il Bacchiglione, sia per l’Agno-Guà-Fratta-Frassine-Santa Caterina-Gorzone, la protezione civile ne ha sorvegliato i ponti.
Nelle città di Chioggia e Venezia è ritornata temporaneamente, anche se non in maniera eccezionale, l’acqua alta. Non ci sono mai state situazioni critiche, lo scirocco ha soffiato solo per breve tempo e perciò l’allarme è subito rientrato. Lo stesso scirocco, quando ha smesso di soffiare, ha permesso al mare di poter ricevere meglio gli enormi quantitativi d’acqua provenienti dai fiumi che attraversano la pianura.
In montagna la neve è caduta anche abbondante sopra i 1700 m, gli accumuli migliori si sono avuti sopra i 1900/2100 m. Nella notte tra lunedì e martedì una corrente d’aria più fredda in quota ha fatto scendere localmente il limite della neve a quote inferiori: Cortina si è svegliata ieri mattina con una temperatura di 0° ed una leggera coltre di neve che ha imbiancato soprattutto i tetti. Nel corso della mattinata però la neve si è tramutata velocemente in pioggia, mentre sopra i 1900/2100 la neve è sempre caduta con una certa costanza.
Per oggi si prevedono precipitazioni residue con il rischio di temporali pomeridiani, il maltempo sarà meno incisivo e dovrebbe volgere al termine, da domani inizierà una fase di beltempo che avrà i suoi massimi nel ponte del 1° maggio.
Si ringrazia per la collaborazione Alberto Perer di www.centrometeodolomiti.it
Dati Arpav e MeteoVeneto.