La lunga fase pre-frontale è già iniziata su parte delle regioni settentrionali, ove le correnti si stanno orientando progressivamente da sud in quota e dai quadranti orientali nei bassi strati. Tale mix contribuirà a portare presto i primi piovaschi, principalmente sulle estreme zone di Nord-Ovest, per quanto attiene il Piemonte.
Il culmine del peggioramento avverrà nella giornata di venerdì, quando è atteso l’avvicinamento di un cavo d’onda più incisivo che darà luogo ad una depressione orografica nei bassi strati, sottovento al Mar Ligure, come si può intuire osservando attentamente la carta in basso. Il flusso di correnti sud/occidentali non potrà fare altro che sbattere nel vero senso della parola contro l’Arco Alpino, accentuando su di esso gli effetti delle precipitazioni annesse al passaggio perturbato.
Rispetto alle precedenti emissioni, gli aggiornamenti odierni mostrano un maggiore coinvolgimento perturbato non solo delle zone più settentrionali del Nord, ma anche i settori di pianura a sud del Po, fino a lambire le regioni centrali, in particolar modo la Toscana. I rovesci più intensi sono tuttavia attesi sull’Arco Alpino, sulla fascia prealpina e zone limitrofe, come mostra l’analisi del nostro modello MTG-LAM.
La prima fase perturbata di venerdì, accompagnata da queste correnti meridionali, vedrà la neve cadere solo a quote elevate, in genere superiori ai 2000 metri. Qualcosa cambierà indubbiamente alla fine della giornata di venerdì, come mostra la seconda cartina in basso, all’atto del rapido passaggio frontale freddo, meno produttivo in termini di fenomenologia, che introdurrà un corposo calo delle temperature.