Il fuoco è da sempre una forza utilizzata in modo controverso. Il team di 18 ricercatori ha analizzato la storia e il possibile futuro del mutevole rapporto tra l’uomo e il fuoco, pubblicando un articolo sul Journal of Biogeography. L’articolo è intitolato “La dimensione umana dei regimi Fuoco sulla Terra”.
“Il valore di questo studio è che esso presenta una valutazione critica della diversità dei vari usi umani del fuoco: dal fuoco addomesticato, al fuoco utilizzato per scopi agricoli al fuoco utilizzato a livello industriale”, ha detto Jennifer K. Balch, post-dottorando presso il NCEAS e co-autore dello studio. “L’uso umano e l’abuso del fuoco è stato così diffuso nella nostra storia evolutiva, e nell’evoluzione delle varie culture, che abbiamo dimenticato come in realtà l’incendio rappresenti sovente una forza indomabile”.
Il team di ricerca ha osservato che gli incendi sono spesso visti come grandi catastrofi, e si teme che il cambiamento climatico aumenterà la loro incidenza. Tuttavia, è difficile considerare il reale impatto degli incendi passati o futuri, senza capire il loro posto nella storia naturale e umana.
I ricercatori hanno così cercato di dipingere un quadro storico per aiutare altri ricercatori, o anche i manager, nello sviluppo di un contesto che consideri i rapporti che le persone hanno con il fuoco. Questo quadro è fondamentale per la pianificazione del rischio incendio per il futuro e per la comprensione del ruolo del fuoco negli ecosistemi naturali. E’ quanto sostiene David MJS Bowman, autore principale della ricerca e professore presso la School of Plant Science, University of Tasmania.
“Spesso si intavolano inutili dibattiti sull’opportunità o meno sull’utilizzo del fuoco nella conformazione dei paesaggi”, continua Bowman. “Questi dibattiti non sono utili a causa dei rapporti intricati tra gli esseri umani, i paesaggi e il fuoco nel corso della storia dell’umanità. Rapporti che offuscano ogni distinzione tra incendi naturali e incendi causati dall’uomo”.
L’analisi dei ricercatori riconosce quattro tipologie di fuoco:
· Incendi naturali che si verificano senza influenza umana.
· Il fuoco controllato, usato dall’uomo per gestire i paesaggi.
· Fuoco agricolo utilizzato per bonificare il terreno, coltivare e bruciare il maggese.
· Incendio industriale, usato dalle società moderne per bruciare piante fossili viventi al fine di ottenere un combustibile primario.
Tutte queste tipologie sono riscontrabili ancora oggi. I ricercatori spiegano che questa notevole diversità nell’utilizzo del fuoco, anche se imperfettamente controllato, ha alimentato tutte le culture. Tuttavia, il problema è che l’eccessiva combustione dei fossili sta guidando il cambiamento climatico. “La nostra economia dipendente dai combustibili fossili è una delle evidenze di come l’uomo dipenda ancora dal fuoco”, dice Balch.
“Svelare la natura del fuoco prima di ogni influenza umana è un elemento importante del dibattito in corso”, ha detto il co-autore Andrew C. Scott, professore presso il Dipartimento di Scienze della Terra, Royal Holloway, University of London. “Alcuni vedono solo gli incendi in termini di impatto e di causalità umana. Comprendere i modi in cui gli esseri umani hanno e stanno alterando i sistemi naturali ha un profondo significato politico ed economico.”
La ricerca mette in evidenza il fatto che la comprensione delle influenze esercitate sul clima da fonti di calore umano, e le pratiche culturali in ambienti particolari, è fondamentale per lo sviluppo della gestione sostenibile fuoco. Una sostenibilità che servirebbe a proteggere la salute umana, gli ecosistemi e ridurre l’inquinamento di gas serra. “Il fuoco è una caratteristica distintiva degli esseri umani e noi siamo gli unici animali che usano il fuoco”, ha detto Bowman.
L’influenza che va assumendo il cambiamento climatico sulle attività quotidiane è un altro elemento imprescindibile per comprendere meglio il rapporto umano col fuoco”, conclude Bowman.