L’evoluzione generale
Sembra opportuno focalizzare l’attenzione alla data d’inizio dell’ultima decade del mese in essere, evitando inoltre di farsi prendere la mano da emissioni modellistiche non ancora adeguatamente supportate da valide basi probabilistiche. Tuttavia è innegabile vi siano elementi di estremo interesse, che potrebbero rendere il proseguo della seconda parte di stagione realmente d’altri tempi.
Due gli elementi fondamentali: un anticiclone in sede polare ed un nucleo gelido sulla Russia Europea con valori termici verso il basso veramente da brividi. E come dicemmo qualche giorno fa, un ruolo preminente dovrebbe essere svolto dall’altra figura di alta pressione, l’azzorriano, che nei prossimi giorni potrebbe avvantaggiarsi sia dell’indebolimento dell’anticiclone continentale presente tutt’ora sull’Italia e Centro Europa, sia del parziale spostamento e ridimensionamento del Vortice Canadese.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Lo scenario che ne deriverebbe sarebbe quanto di più freddo si è potuto osservare negli ultimi inverni, soprattutto su scala continentale. Perché si badi bene che un tipo di configurazione come quella che andremo a descrivere è manifesta in mappe d’archivio d’inverni memorabili. Ciò non vuol dire peraltro che la nostra Penisola verrà certamente proiettata nel gelo più crudo, anche se crediamo che qualche influenza, anche forte, possa verificarsi.
Detto ciò, ecco quanto potrebbe verificarsi. Non potendo prescindere da quanto accade nei piani alti dell’atmosfera (i cui effetti si propagheranno verso il basso), lo sblocco identificabile all’inizio della prossima settimana potrebbe dar vita ad una rimonta dinamica verso Nordest dell’alta pressione delle Azzorre.
Una direttrice Sudovest-Nordest che andrebbe a congiungerla con la corrispettiva polare, vista in notevole rinforzo. Un ponte, quello descritto, che ad oggi ha elevate probabilità di riuscita. Di certo diviene difficile individuarne l’esatta collocazione e quindi i possibili effetti in sede mediterranea. Tuttavia v’è da dire che siffatta evoluzione potrà permettere al nucleo gelido presente verso Est di discendere verso Sudovest, con valori termici da far venire i brividi.
Và detto che l’asse di posizionamento del ponte anticiclonico, qualora fosse confermato, risentirà imprescindibilmente del Vortice Canadese tutt’ora assai forte. Da valutare quindi quale sarà il destino si suddetta figura ciclonica, che potrebbe risentire di un progressivo indebolimento e successivo spostamento verso Sudovest.
In conclusione
Quel che si evince dall’analisi odierna è una linea di tendenza altamente esplosiva, ma che necessita di ulteriori approfondimenti nel corso delle prossime emissioni modellistiche. La strada pare tracciata, resta da valutare se il gelo presente ad Est rimarrà tale o se avrà la forza e la spinta necessaria per portarsi verso Sudovest. Ed una mano fondamentale potrebbe improvvisamente arrivare da quanto accade in alta atmosfera.