Il luglio 2010 ha scritto una piccola pagina di storia antartica per via delle temperature estreme raggiunte: in due basi permanenti infatti, sono stati infranti i record storici. A Concordia, la stazione di ricerca che l’Italia condivide coi francesi a Dome C, secondo quanto desunto dal sito Ipev/Pnra (Routine Meteorological Observation at Station Concordia – www.climantartide.it) e quanto direttamente comunicato da Lorenzo Moggio, invernante nella base, il limite precedente, che risaliva al 3 settembre 2007 (-81,9 °C), è stato superato in sei diverse occasioni:
04.07 -84,6 °C
09.07 -82,7 °C
08.07 -82,6 °C
03.07 -82,5 °C
05.07 -82,0 °C
31.07 -82,0 °C
Da rimarcare che una discesa a -81,4 °C era stata registrata anche il 19 luglio. Non è ancora stato reso noto il valore ufficiale relativo alla media mensile, ma dai dati disponibili (incompleti, per via di alcune mancate trasmissioni satellitari) si evince -70,3 °C che rappresenta di gran lunga il mese più gelido mai osservato da quando Concordia è divenuta operativa (precedente -68,7 °C nel giugno 2006). La soglia dei -80 °C è stata infranta anche alla base russa Vostok l’8 luglio (-80,3 °C), nonché in varie stazioni automatiche, fra cui si citano Dome A (-80,3 °C il 6 luglio), Dome Fuji (-80,5 °C il 5 luglio) e Dome C II (-81,6 °C la minima mensile il 4 luglio, ma altre punte a -80 °C sono state toccate nei giorni successivi). Anche a Vostok la media di luglio è stata inferiore alla norma, assestandosi a -69,3 °C (-2,5 °C rispetto al riferimento 1958-2010).
Eccezionali temperature sono state rilevate alla base tedesca Neumayer, dove è stato superato il record storico risalente al 24 giugno 2008. Il limite mensile era stato fissato solo tre giorni prima (4 luglio) battendo quello del 25 luglio 2001 (si veda schema successivo). Da notare come, in 30 anni esatti di osservazioni, valori inferiori ai -45 °C siano stati raggiunti 22 volte, di cui 13 (il 59% e i primi 6 in graduatoria) nel XXI secolo (Gert König-Langlo, comunicazione personale), il che potrebbe essere indice d’una svolta climatologica di carattere locale di cui andrebbero indagate a fondo le cause:
08.07.2010 -50,2 °C
07.07.2010 -50,0 °C
24.06.2008 -48,8 °C
24.06.2006 -48,1 °C
25.06.2008 -47,8 °C
23.06.2006 -47,5 °C
18.08.1992 -47,3 °C
19.08.1992 -46,8 °C
04.07.2010 -46,7 °C
21.08.1992 -46,6 °C
06.07.2010 -46,4 °C
04.08.1989 -46,1 °C
06.09.2002 -45,9 °C
10.08.1989 -45,9 °C
28.08.2008 -45,7 °C
11.08.1989 -45,7 °C
25.06.2001 -45,6 °C
11.06.2000 -45,5 °C
08.08.1990 -45,3 °C
16.08.1989 -45,3 °C
07.08.2008 -45,3 °C
05.09.1987 -45,2 °C
Per concludere, straordinari estremi positivi sono stati registrati nella Penisola Antartica, in particolare nelle basi argentine della costa orientale dove, come segnala Maximiliano Herrera, il 14 luglio si sono toccati i 10,8 °C a Marambio e il 15 luglio i 14,0 °C a Esperanza. Si tratta di valori da piena estate che sfiorano i record storici, tanto più singolari perché raggiunti nel cuore dell’inverno. Anche in questo caso andrebbero analizzati i meccanismi che hanno determinato la salita, quasi certamente dovuta a venti occidentali di caduta, ma la cui intensità è probabilmente connessa ai grandi rigori sul Plateau Antartico e in alcune aree costiere orientali di cui si è parlato in precedenza.