Una recente rettifica (in positivo) sui dati del secondo semestre 2008 ha determinato una piovosità annuale di Lugano che supera quella del 2000 e risulta la più elevata degli ultimi 31 anni. Il motivo della correzione non è stato spiegato da MeteoSvizzera: probabilmente si tratta d’una revisione successiva alla validazione dei dati. In ogni caso, lo scorso anno si pone tra i cinque più piovosi dell’ultimo ottantennio (1929-2008), come si evince dalla sintesi seguente, ordinata in senso decrescente:
1960 2.594,8 mm
1951 2.224,3 mm
1977 2.195,7 mm
1963 2.192,4 mm
2008 2.188,6 mm
Il dato di Lugano è importante per almeno due motivi. Il primo, di carattere generale, risiede nel fatto che la serie storica rimonta al 1864, è completa ed è stata omogeneizzata da MeteoSvizzera [Begert, pp. 65-66]; il secondo, contingente, deriva dal fatto che l’alta piovosità registrata nel 2008 (e nel primo quadrimestre 2009) ha messo fine al periodo più siccitoso dell’ultimo secolo e mezzo circa. Se infatti si esamina la media mobile quinquennale 1864-2008, all’inizio del XXI secolo si rinviene il periodo di gran lunga meno piovoso, che nel quadro seguente è messo a confronto col precedente:
2003-’07 1.186,5 mm
1942-’46 1.301,3 mm
In merito, le analisi del passato hanno concluso che sulla stazione di Lugano «non è visibile una chiara tendenza […] Negli ultimi anni si è osservata una tendenza ad una maggior frequenza di eventi estremi, con forti precipitazioni, alternate a periodi prolungati di siccità» [Ambrosetti, pp. 233-234]. Tale evoluzione parrebbe essersi radicalizzata a partire dal 2000, per lo meno guardando ai totali: nei nove anni trascorsi infatti, tre sono rimasti al di sotto della normale (1864-2008: 1.577,9 mm) dedotta della deviazione standard (344,5 mm), mentre tre sono andati al di sopra (normale sommata alla deviazione standard). Il trend pluviometrico di Lugano è abbastanza congruente con quello della Pianura Padana occidentale a nord del Po, di cui l’Insubria esalta i caratteri.
A testimoniare la svolta intervenuta nel 2008 è il livello del Lago Maggiore, del cui bacino imbrifero Lugano (e il Ceresio) fanno parte: da novembre le misure superano il livello medio e nel corso del 2009 non sono mai andate al di sotto. D’altro canto, grazie alla piovosità del passato semestre, lo stau determinato dalla barriera sudalpina ha consentito accumuli nevosi a quote superiori ai 2.000 m che non si ricordavano da decenni.
Bibliografia
P. AMBROSETTI, La ricerca sulle serie climatologiche secolari in Svizzera: risultati e prospettive, in M. PINNA (a cura di), Le variazioni recenti del clima (1880-1990) e le prospettive per il XXI secolo, «Memorie della Società Geografica Italiana», vol. XLVI (1991), pp. 227-239.
M. BEGERT, T. SCHLEGEL, W. KIRCHHOFER, Homogeneous Temperature and Precipitation Series of Switzerland from 1864 to 2000, «International Journal of Climatology», vol. 25, n. 1 (2005), pp. 65-80.
Sul clima insubrico: https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=18374
/>Sugli accumuli nevosi: https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20068