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Longwang si abbatte su Taiwan e la Cina, mentre nuove tempeste interessano il Centro America

di Massimo Aceti
03 Ott 2005 - 13:34
in Senza categoria
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La tempesta tropicale Otis che sta interessando la penisola californiana, ripresa dal satellite GOES del NOAA.
Come ben previsto dai modelli di previsione già alcuni giorni fa, Longwang ha alfine raggiunto le coste di Taiwan, quindi quelle della provincia cinese di Fujan.

Longwang è stato un tifone molto potente, che nel suo percorso di avvicinamento a Taiwan ha raggiunto anche la categoria 4, la seconda più alta nella scala di classificazione dei cicloni tropicali. Al momento di toccare le coste di Taiwan, nei pressi della cittadina di Hualien, i suoi venti soffiavano ancora a 230 km/h, velocità simile a quella di Katrina al suo arrivo su New Orleans o a quella di Rita nel momento in cui ha raggiunto le coste di Louisiana e Texas.

Forti venti, piogge intense, allagamenti, una vittima, più di 100 feriti, blackout elettrici che hanno interessato circa 100 mila persone, danni alle strutture, queste le conseguenze di Longwang su Taiwan. Le piogge, molto intense, hanno accumulato fino a 742 mm su Haulian e 628 mm nella provincia di Ilan; nella capitale Taipei ne sono caduti invece 177 mm.

Successivamente Longwang, già indebolito ma con venti ancora da tifone, ha colpito la provincia cinese di Fujan, causando allagamenti anche nella capitale Fuzhou, dove il 2 ottobre sono caduti 243 mm di pioggia in 18 ore di cui 154 in 6.

Spostiamoci ora sul settore centro-americano dove sono attive due tempeste tropicali, entrambe in Messico. Otis, per breve tempo diventata uragano, poi declassata a tempesta tropicale, sta interessando da giorni il tratto di Oceano Pacifico immediatamente a sud della Penisola di California; Stan è invece passata sullo Yucatan ed è ora diretta verso la costa che si affaccia sul Golfo del Messico.

Piuttosto strana la traiettoria tenuta da Otis – generalmente le tempeste si dirigono verso ovest – che è stato quasi stazionario con solo un lentissimo movimento verso nord, in direzione della costa californiana messicana. Durante il tragitto Otis si è prima rinforzato divenendo uragano di categoria 1, quindi incontrando acque meno calde, si è reindebolito tornando ad essere un tempesta tropicale. Da giorni sono attive allerte per la zona centro-meridionale della Penisola di California, nell’ultimo bollettino il NHC pone sotto allerta la zona compresa tra Agua Blanca e Bahia Magdalena. Otis si trova attualmente poco a sud di Cabo San Lazaro con venti sostenuti che spirano a 75 km/h ma che nelle prossime ore dovrebbero divenire ancora meno intensi. Il “landfall” di Otis dovrebbe avvenire come semplice depressione tropicale domani 4 ottobre nella zona centrale della Penisola di California, dove potrebbe causare piogge con accumuli fino a 100 mm.

Stan è la tempesta che sta interessando l’altro lato del Messico e che, passando sulla Penisola dello Yucatan è stata momentaneamente declassata a depressione tropicale. La parte nord della penisola messicana è stata spazzata, ieri, domenica 2 ottobre, da venti fino a 70 km/h ed interessata da piogge localmente intense. Abbandonando lo Yucatan e ripiombando sulle calde acque del Golfo del Messico, è previsto che Stan rinforzi fino a diventare uragano prima di incontrare la costa messicana, presumibimente mercoledì, nei pressi di Nautla. Stan è dunque una tempesta potenzialmente pericolosa e da monitorare attentamente.

Terminiamo questo articolo con il ciclone tropicale dell’Oceano Indiano che si sta abbattendo nei pressi di Calcutta (India). Il ciclone, che non è stato nominato e che è il terzo della stagione nell’Oceano Indiano, ha interessato ieri le coste della regione di Orissa, causando piogge con accumuli fino a 50 mm a Nimapara, Puri, Gopalpur e Chandbali.

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