I modelli continuano a mostrare cambiamenti significativi di emissione in emissione, pertanto vi suggeriamo di leggere quest’analisi come una linea di tendenza attualmente prospettata che però potrebbe modificarsi anche radicalmente. Focalizzeremo l’attenzione sul rischio neve al Nord già sul medio periodo, in vista di un periodo lungo rigido che potrebbe eventualmente propiziare persino un Bianco Natale.
Anzitutto, in base alle ultime indicazioni, l’aria fredda del week-end giungerà gradualmente interessando in maggior misura il Nord, ma anche parte del medio versante adriatico (nella mappa in basso possiamo vedere le isoterme ad 850 hPa previste da GFS per la notte fra sabato e domenica).
Focalizziamo l’attenzione sull’evoluzione attesa ad inizio settimana, quando si dovrebbe consolidare un incisivo nucleo freddo tra le regioni di Nord-Ovest e le coste francesi mediterranee, alimentato dalle interferenze d’origine russo-siberiana. Questo nucleo freddo non sembra destinato a scivolare così rapidamente verso i Pirenei ed, in base alle ultime analisi, sembra proprio che vi possano essere i presupposti per l’approfondimenti di un’intensa ciclogenesi sul cuore dell’Italia e non sul Mediterraneo Occidentale, come possiamo vedere dal raffronto delle ultime GFS06 con lo scenario rappresentato da ECMWF, molto simili fra loro.
In tal modo, potrebbero crearsi le condizioni per maggiore maltempo su gran parte d’Italia e l’aspetto principale sarà rappresentato dal freddo e dalla neve sulle regioni settentrionali, per l’interazione dell’aria mite mediterranea con quella molto più gelida dell’Europa Orientale. Nella mappa in basso vediamo una prima stima delle nevicate previste da GFS per la notte fra domenica e lunedì: come possiamo intuire, neve fino in pianura sulla Val Padana, compresa l’Emilia.
Molto interessante, infine, analizzare la circolazione dei venti, in seno alla depressione, attesa in possibile collocamento sul Tirreno Centrale. Venti meridionali risaliranno in parte l’Adriatico, mentre la Bora sarà protagonista sul Triveneto e sull’Emilia Romagna, la Tramontana in Liguria e il Maestrale più freddo che incomberà alle porte della Sardegna.