Dopo il caos voli, il vulcano Puyehue non finisce di sorprendere: ora è l’emergenza cenere a continuare a tenere banco. L’eruzione è iniziata lo scorso 4 giugno ma il vulcano, situato circa 800 km a sud di Santiago, continua ad emettere ceneri e fumo in gran quantità. Gli esperti non si sbilanciano, è difficile poter stimare quando l’eruzione terminerà, anche se in genere nel passato le eruzioni non si sono mai prolungate eccessivamente.
Fin dai primissimi giorni, la cenere ha iniziato da subito a ricoprire le città argentine al confine con il Cile. Ora la situazione è drasticamente peggiorata, con molte aree dell’Argentina alle prese con una vera e propria emergenza. Basti pensare che sulle zone più colpite il materiale vulcanico si è accumulato fino addirittura ad un’altezza di 30 centimetri dal suolo. Sono stati predisposti anche alcuni interventi urgenti d’aiuto per favorire la ripresa delle attività nelle città colpite dal fenomeno, mentre tutti i residenti si danno da fare per provare a ripulire tutto.
Enormi i danni procurati dal Vulcano al bestiame e al turismo, con agevolazioni fiscali già previste per tentare di limitare le perdite economiche; misure simili sono state già adottate nella Patagonia, dove l’agricoltura è in seria difficoltà. Non è ancora sicuro, ma è possibile uno slittamento dell’inizio della Coppa America di calcio, in quanto restano molte difficoltà legate alla circolazione aerea. Ricordiamo che dei blocchi non hanno risentito solo alcune nazioni del Sud America, ma anche l’Australia e la Nuova Zelanda.