Di solito, si può parlare di “acqua alta” sulla città di Venezia, quando la marea supera il livello di 80 centimetri sopra lo zero mareografico di Punta Salute: solo quando viene oltrepassata tale soglia, sorgono problemi di viabilità in alcuni dei punti più bassi della città, fra cui Piazza San Marco. In condizioni di marea superiore a 100 centimetri sul livello del medio mare, sono ben più rilevanti i tratti cittadini sommersi dall’acqua.
Ricordiamo che la marea osservata a Venezia è data dalla somma di due componenti: l’aspetto squisitamente astronomico, dettato soprattutto dal movimento della Luna e del Sole, e poi quello prettamente meteorologico. Riguardo quest’ultimo aspetto, sono il vento e la pressione atmosferica ad accentuare notevolmente il fenomeno dell’acqua alta: lo Scirocco, quando soffia assai sostenuto, è il principale responsabile dell’acqua alta. Questo vento infatti è capace di risalire su tutto l’Adriatico (soffia lungo lo stesso asse longitudinale), ed ha un’ampia zona disponibile per amplificare la sua forza sul moto ondoso del mare, riuscendo inevitabilmente a produrre un accumulo d’acqua verso l’estremità settentrionale chiusa dell’Adriatico, specie in concomitanza della presenza di un minimo barico ravvicinato sul Nord Italia.
La perturbazione attesa nei prossimi giorni dovrebbe essere in grado d’esercitare un notevole richiamo sciroccale. Le ultime previsioni dell’Istituzione Centro Previsioni e Segnalazioni Maree indicano un massimo di marea attorno ai 100 centimetri per le ore 12.30 di giovedì 22 Ottobre. Non si tratta di un episodio d’estrema rilevanza, soprattutto se raffrontato al picco di 156 centimetri toccato nel Dicembre 2008 (fra gli estremi storici più rilevanti), ma è ormai dallo scorso mese di Giugno che a Venezia non si raggiungono più maree pari ad almeno 100 centimetri.