RIDIMENSIONAMENTO DEL CALDO Gli ultimi ruggiti dell’anticiclone africano lasceranno presto la scena mediterranea, con intraprendenti correnti oceaniche che daranno l’imprimatur ad una fase estiva più umana. Il merito andrà attribuito ad una serie di passaggi instabili atlantici, i cui effetti in termini di precipitazioni riguarderanno in genere solo il Nord, prima di deviare verso i Balcani.
Un guasto meteo molto più significativo sembra profilarsi fra domenica e martedì, a causa dell’affondo assai pronunciato di una saccatura, in grado di penetrare in modo ficcante verso il cuore del Mediterraneo. Le conseguenze saranno quelle di un peggioramento non solo limitato al Settentrione, ma in scorrimento a tutto lo Stivale: per i dettagli ci sarà tempo, ma quello che appare senza dubbio più interessante è l’afflusso d’aria particolarmente fredda pronta a dilagare sul Mediterraneo.
Se facciamo un confronto con il contesto attuale (onda di calore al picco), per l’inizio di settimana si profilano “forti tinte d’azzurro”, un modo di dire per descrivere la variazione termica esagerata a cui andremo incontro: all’altezza media di 1500 metri d’altezza si perderanno dai 10 ai 15 gradi su tutto il Centro-Nord, con punte di 18-19 gradi nei pressi della Sardegna, la regione più colpita dall’avvezione calda nord-africana. In sostanza, come termiche passeremo dai +25°C/+26°C attuali a picchi sotto i +8/+10°C, con fresco particolarmente accentuato specie in montagna.