Situazione molto evolutiva, che ha portato dopo la prima discesa avvenuta nel week-end, alla formazione di area depressionaria che attualmente viaggia su valori di 1000hpa sulle regioni centrali italiane, e che sarà l’artefice della cattura di aria gelida di origine artico-continentale foriera di un peggioramento serio specie al centro sud italiano.
Si è addossato all’arco alpino il blocco gelido che sta portando copiose nevicate su Austria e parte della Svizzera, così come sui monti francesi.
Le temperature sono rigide in Europa centrale, ma abbastanza nella norma, mentre al di sotto di essa si trovano sull’Europa occidentale dove i cieli sono variabili, con quasi totale serenità sulla penisola iberic, eccezion fatta per i Pirenei, che ancora gode di una certa protezione anticiclonica, donata dalla possente alta oceanica in piena espansione verso nord e con un massimo di ben 1040hpa a ridosso del Regno Unito.
A nordest si palesa l’alta russo-siberiana, che si affaccia sul continente in cerca della congiunzione a ponte con la collega atlantica, e le premesse ci sono tutte perché ciò avvenga, forse più a lungo o a più riprese nell’arco del medio-lungo termine.
L’Atlantico insomma ha smesso di dire la sua e le correnti cominciano a fluire alle alte latitudini dal comparto orientale che pur non avendo ancora temperature gelide, ma addirittura a di sopra della norma del periodo, per la graduale influenza dell’alta Russa, che convoglierà aria di estrazione siberiana verso l’Europa meridionale ed il bacino del Mediterraneo, il quadro termico è destinato a crollare letteralmente nei prossimi giorni, con cieli uggiosi e nevicate a tratti abbondanti.
L’Egeo gode ancora di venti più miti prefrontali alla depressione mediterranea con tempo uggioso e piovoso, ma anche qui gradualmente prevarranno correnti fredde e la neve farà la sua comparsa anche a quote basse.
Ma veniamo a noi: la nostra penisola è stata attraversata da una perturbazione che si sta attardando al sud peninsulare, che ha portato piogge e nevicate a quote basse sul centro sud, mentre la nord il passaggio è stato rapido e quasi indolore.
Ora quello che si appresta ad accadere potrebbe restare a lungo nei ricordi di tutti noi: il blocco di aria gelida che sta per valicare le Alpi, arrecherà un intenso peggioramento, segnatamente al centro sud, mentre per il nord si tratterà almeno in un primo tempo solo di un crollo termico, veramente rilevante.
Tale blocco gelido, approfondirà la depressione preesistente e verrà alimentato da aria di estrazione siberiana: non è difficile immaginare tanto gelo che si scontra con il mare nostrum decisamente più caldo e pronto a reagire a tale divario termico; difficile dare un quadro realistico della situazione in sviluppo, ma di certo ci saranno in atto forti contrasti e quindi molte spinte convettive con occasioni per precipitazioni anche consistenti sulle aree esposte il tutto accompagnato da venti sostenuti.
Resta fondamentale il seguire passo passo la situazione nella sua evoluzione, le sorprese potrebbero essere molte e di non facile previsione.
E’ decisamente una situazione che da moltissimi anni non aveva luogo, abbiamo pochi dati di paragone e quindi è comprensibile la cautela e nello stesso tempo il controllo dell’evoluzione: alla fine dell’episodio che sta per avere luogo e solo alla fine potremo davvero dire di aver vissuto qualcosa di raro e indimenticabile.