Dovremmo averci fatto il callo, ma è innegabile che certe configurazioni meteo climatiche – seppur distanti anni luce – destino in noi una certa emozione.
Emozioni che diventano ancora più forti se pensiamo a quanto successo sinora, ovvero nulla. Lo ripetiamo, non basta qualche giorno di freddo e qualche sporadica nevicata a bassa quota a far sì che l’Inverno, magicamente, torni al suo posto. Abbiamo bisogno di qualcosa di più, abbiamo bisogno di poter credere a un cambio di marcia seppure in extremis, è troppo importante per una lunga serie di motivi.
Motivi che ci inducono a sperare in un crollo, magari anche improvviso, del Vortice Polare. Sì, perché forse a metà mese potrebbe – finalmente – mollare la presa. D’altronde saremo non distanti dalla primavera, d’altronde la radiazione solare inizierà a farsi sentire anche al Polo Nord partendo dalla stratosfera. D’altronde il riscaldamento della stratosfera non potrà far altro che indebolire il Vortice, preparando il terreno per la comparsa dell’Anticiclone Polare.
Nei modelli capaci di spingersi più in là nel tempo abbiamo avuto modo di osservare, negli ultimi giorni, un’accelerazione del processo. Ancora una volta si punta il dito verso riscaldamenti stratosferici importanti, capaci di destabilizzare la colonna atmosferica. Non è un caso, quindi, se nel determinismo abbiamo visto rinnovarsi tentativi di blocchi anticiclonici oceanici e irruzioni artiche verso sud.
Ricordate quando parlammo di scambi meridiani? Ecco, abbiamo appena descritto movimenti di quel tipo e trattasi di movimenti che a cavallo tra la fine dell’Inverno e l’inizio della Primavera hanno alte probabilità di riuscita.
Però non possiamo far finta di nulla, non possiamo non ricordarci delle tante volte – troppe – in cui i modelli fisico matematici avevano disegnato le stesse dinamiche. Poi, purtroppo, s’erano rivelate illusioni e l’incubo Vortice Polare ci aveva fatto svegliare di soprassalto. Ecco, proviamo ad analizzare le cose col dovuto distacco e vi chiediamo di non farvi illusioni.
Concludiamo dicendo che qualche chance in più c’è, tenendo conto che la seconda metà di febbraio porterà una progressiva debolezza del Vortice Polare forse forse qualche piccola soddisfazione invernale riusciremo a togliercela. Prima che sia troppo tardi.