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L’inverno più freddo degli ultimi 500 anni

di Paolo Zamparutti
19 Ott 2004 - 22:21
in Senza categoria
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Dipinto di un anonimo veneziano. E' la laguna veneta ghiacciata nel gennaio del 1709.
In Europa all’inizio del XVIII secolo molte cose dal punto di vista climatico sono diverse rispetto al giorno d’oggi. Il motore del clima, il sole, è strano. Proprio in questo periodo il picco di attività undecennale è irregolare o assente e spesso non vengono avvistate le caratteristiche macchie. Se potessimo salire sulle montagne dell’epoca, potremmo vedere ghiacciai molto più vasti ed avanzati di quelli attuali.

Se fossimo in Inghilterra, con un po’ di fortuna potremmo assistere, durante gli inverni, a fiere che si svolgono sul letto del Tamigi completamente ghiacciato.

Siamo nell’apice della piccola era glaciale. Le popolazioni devono affrontare inverni molto duri e le ondate di gelo mettono a rischio la sopravvivenza di alcune specie arboree, come l’olivo. Anche le estati talvolta sono pessime, e frequenti temporali o addirittura alluvioni minacciano i raccolti.

Le popolazioni europee di quel tempo sono pertanto abituate alle bizzarrie del tempo. Ma in quel periodo si scatena un’ondata di gelo così terribile, da essere ricordata anche allora come eccezionale ed “orrida”.

Nel dicembre del 1708, il freddo conquista le pianure della Russia. L’aria fredda è densa, si accumula nei bassi strati del suolo, fa aumentare la pressione. E’ l’anticiclone termico russo, figura meteorologica che negli ultimi anni si è vista molto di rado.

Alla fine di dicembre, “gonfiato” a dismisura, si muove verso occidente. La sera del giorno dell’Epifania, il 6 gennaio, il gelo irrompe nella pianura padana. Le temperature sono incredibilmente basse. Fa talmente freddo che in poche ore si ghiacciano le fontane, i fiumi e quella notte addirittura si ghiacciano la laguna veneta ed il lago di Garda.

L’irruzione gelida scatena una depressione nel Mediterraneo centrale. Sappiamo che il giorno 7 gennaio il centro Italia è sotto la neve, mentre la gelida bora imperversa al nord. Nei giorni seguenti probabilmente la depressione si sposta con traiettoria nord-est seppellendo sotto una coltre bianca le pianure dell’Italia settentrionale. Una situazione simile si è verificata nel dicembre 1996, ma con temperature notevolmente superiori. Dopo il passaggio depressionario, l’alta pressione si ristabilisce con nuove correnti gelide. La neve si compatta, riflette la luce solare e si raggiungono temperature paragonabili a quelle dell’anno 1985, ma per una lasso di tempo doppio.

L’ Europa centrale, buona parte del bacino mediterraneo centro-settentrionale sono una ghiacciaia.

Le conseguenze più disastrose si hanno in Russia, in Estonia, in Ucraina. Nella Jugoslavia si scatena una carestia che non risparmia, seppur con intensità inferiore, anche la Francia e la Spagna.

E’ l’inverno più freddo degli ultimi cinquecento anni. Muoiono gli olivi, muoiono le viti, in Liguria muoiono gli alberi da frutto.

Giungono i mesi primaverili, in Italia i contadini devono constatare che molti fra gli alberi non fioriscono: sono morti. Vengono tagliati ed usati come legna da ardere.

Anche il resto dell’inverno sarà gelido, ed i pochi dati termici che abbiamo a disposizione di quel periodo lo confermano ampiamente.

Esiste una stazione meteorologica attiva già dal 1701, posizionata in modo ideale per misurare gli effetti termici dell’ondata gelida. E’ la stazione di Berlino, in Germania.
Compariamo, con una carrellata dei dati, alcuni famosi inverni.

Ecco i dieci inverni più freddi di Berlino dal 1701 ad oggi (temperatura media per i mesi di dicembre-gennaio-febbraio)
1788/89 con -4.7
1804/05 con -4.8
1962/63 con -4.8
1928/29 con -4.8
1822/23 con -4.9
1946/47 con -5.1
1798/99 con -5.3
1939/40 con -6.0
1829/30 con -6.5
1708/09 con -8.3

Alcuni inverni sono di memoria recente, come l’inverno del 1962/3, altri appartengono ad altri secoli. L’anomalia dell’inverno 1708/9 si manifesta anche da un punto di vista statistico: lo scarto termico fra il decimo inverno per rigidezza ed il secondo ammonta a 1.7 c°, mentre la differenza fra l’inverno più freddo e quello del 1829/30 è pari a 1.8 c°.

Teniamo ora conto delle temperature mensili.
Anche in questo caso, vengono proposti i mesi invernali più freddi (anno, mese, temperature media)
1740 gennaio – 8.5
1803 gennaio – 8.6
1776 gennaio – 8.9
1848 gennaio – 9.4
1940 gennaio – 9.6
1838 gennaio – 10.0
1929 febbraio – 10.4
1788 dicembre – 11.2
1823 gennaio – 11.6
1709 gennaio – 13.2

Anche in questo caso l’anomalia rappresentata dal 1709 balza all’occhio.

Anomalie che, ricordiamo, si sono similmente presentate anche per gran parte dell’Europa centrale ed orientale, per i Balcani e per l’Italia centro settentrionale…e che ben difficilmente si ripresenteranno nei prossimi anni…

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