L’elemento saliente a breve termine.
Giungerà una nuova perturbazione, l’ultima della serie, figlia del Vortice Polare. Il tempo peggiorerà nuovamente, diverrà cattivo in alcune zone, acuendo la situazione di crisi in quel surplus idrico che attanaglia vaste aree peninsulari.
L’elemento saliente a medio termine.
Poi ecco concretizzarsi quel ricompattamento Polare tra Canada e Groenlandia, che dovrebbe favorire un temporaneo miglioramento sulle nostre regioni. Ma attenzione, perché sia in Siberia che in Scandinavia andranno a rafforzarsi due campi anticiclonici, oltre a quello Polare che viene visto in grande spolvero. Verrebbe a crearsi un serbatoio gelido sull’Est Europa, che andrebbe ad alimentare nuclei ciclonici il cui destino è ancora incerto.
L’elemento saliente a lungo termine.
Quel che appare importante sottolineare è la sostanziale concordanza dei principali Global Model nel mostrare la formazione di un ponte anticiclonico tra l’Anticiclone delle Azzorre e quello Russo.
Il trend a lungo termine:
Ipotesi che deporrebbe a favore di gelidi scenari invernali in estensione occidentale, freddo da Est che potrebbe giungere gradualmente sin sul Mediterraneo, con complicanze successive Polari in seguito ad un nuovo indebolimento del Vortice Polare. Non è pertanto da escludere che le festività Natalizie possano riservare bianche e gelide sorprese su vaste aree peninsulari.
Elementi di incertezza:
I dubbi sono riconducibili all’effettiva dislocazione e forza del Vortice Polare in sede canadese. Rammentiamo infatti che sovente le velleità meridiane dell’Anticiclone oceanico vengono stoppate dall’attività ciclonica in tal sede.
Inoltre sarà importante valutare la forza del campo anticiclonico in formazione tra la Russia Europea e la Penisola Scandinava, fondamentale nel porre in essere quel ponte stabilizzante che porterebbe il gelo russo verso l’Europa e il Mediterraneo.
Fattori di normalità climatica:
L’osservazione dei diagrammi termico-barici relativi alle diverse località peninsulari mostra una tendenza termica sotto media, che potrebbe acuirsi in prossimità del Natale.
Per quel che concerne le precipitazioni, si dovrebbe assistere ad un’attenuazione che confermerebbe il miglioramento descritto a inizio analisi.
Focus: evoluzione sino al 25 dicembre 2008
Primo step previsionale segnato da condizioni di maltempo, dettate dall’ingresso della nuova perturbazione di provenienza oceanica ma alimentata da aria fredda Artica. Avremo quindi piogge, rovesci, altre intense nevicate su Alpi e Prealpi, sparse in Appennino, ma a quote decisamente maggiori. Poi ecco giungere una tregua con aumento della pressione soprattutto al Centro Nord.
Perturbazione che dopo aver interessato l’Italia dovrebbe portarsi verso i Balcani e la Grecia, ove poi andrebbe a rinvigorirsi per alimentazione fredda proveniente dalla Russia Europea. Non è da escludere che la spinta delle correnti orientali possa riportarla verso l’Italia, carica di aria fredda, con peggioramento decisamente invernale che porterebbe neve a bassa quota su buona parte dello Stivale.
Evoluzione sino al 30 dicembre 2008
Ultimo scorcio mensile che potrebbe proporre una prosecuzione della fase fredda, non è difatti escluso che possa giungere un apporto di aria fredda Artica tale da far persistere condizioni meteo estremamente invernali.
In conclusione.
Un trend evolutivo che conferma gli editoriali precedenti. Da qualche settimana, osservando le dinamiche bariche europee, si va dicendo che nelle festività Natalizie potrebbe giungere un’intensa ondata di freddo con coinvolgimento dell’intera Penisola.