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L’inverno apre i battenti

di Ivan Gaddari
23 Nov 2012 - 13:08
in Senza categoria
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inverno europa split vortice polare possibili effetti italia 25401 1 1 - L'inverno apre i battenti
Giorni d’attesa:
sull’Italia vivremo una fase interlocutorio, durante la quale assisteremo ad una temporanea rimonta anticiclonica subtropicale che, avvalendosi di correnti da sud, apporterà un significativo aumento delle temperature. Come spesso capito in autunno, la presenza dell’Alta Pressione non si tradurrà necessariamente in cieli limpidi e sole prevalente. Avremo nubi a sprazzi e gli alti tassi di umidità creeranno le condizioni ideali per l’intensificazione delle nebbie e delle nubi basse.

Persistente anomalia termica positiva:
il rialzo delle temperature si inserirà in un quadro termico che da alcune settimane vede prevalere valori superiori alla norma. La ragione è imputabile alla traiettoria seguita dalle varie perturbazioni, che spesso hanno richiamato miti correnti meridionali con evidenti ripercussioni sul campo termico. Nel weekend, come anticipato, assisteremo ad un ulteriore aumento e le massime potrebbero raggiungere punte locali di oltre 20°C.

Le dinamiche troposferiche:
preferiamo focalizzare l’attenzione sulle quote inferiori dell’atmosfera, perché è da là che partirà l’impulso per lo sconquasso barico. Nonostante il Vortice Polare Stratosferico (alle quote più alte) abbia registrato un raffreddamento, ai piani inferiori risulta fortemente disturbato. Le cause? Autorevoli studiosi ritengono che lo scioglimento della calotta Artica, che nel corso della stagione estiva ha raggiunto un minimo record, sia una delle cause principali. Detto ciò, la dinamica che porterà alla bilobazione del Vortice Polare è relativamente semplice: due rimonte anticicloniche possenti, una in Pacifico l’altra in Atlantico, inseriranno notevoli quantità di calore lungo la colonna atmosferica e avremo un ulteriore indebolimento del Vortice che subirà una scissione.

Quali gli effetti?:
i due lobi del Vortice Polare di distribuiranno uno sul Canada, l’altro sull’Euro-Asia. In termini di ripercussioni sul continente europeo interessa il secondo, che tramite un nucleo d’aria molto fredda andrà a posizionarsi al di là delle Alpi. L’Europa vivrà una fase invernale molto pronunciata, caratterizzata da un tracollo termico e da copiose precipitazioni nevose alle basse quote. Probabilmente sino in pianura.

E l’Italia?:
Negli ultimi giorni abbiamo osservato con estrema attenzione le varie emissioni modellistiche, con differenze non trascurabili tra i Centri di Calcolo europei e americani. Nel precedente editoriale si discusse sulle ipotesi prospettate dai due principali modelli, GFS e ECMWF, evidenziando la possibilità che la saccatura artica potesse coinvolgerci più direttamente o sfilare ad ovest lungo l’asse franco-iberico. Entrambe le eventualità sono tuttora in auge ed è difficile ipotizzare quale tra due avrà la meglio. Al momento riteniamo che le regioni centro settentrionali siano le più a “rischio freddo”, ovvero quelle che potrebbero registrare le prime significative nevicate sui rilievi e localmente sino a bassa quota.

La causa dell’incertezza:
la principale è certamente la tenuta del blocco anticiclonico oceanico, ma non possiamo trascurare neppure l’asse d’inclinazione dello stesso. Altri elementi d’incertezza scaturiscono nell’osservazione a lungo raggio, perché non è dato sapere quali ripercussioni potrà avere lo split del Vortice Polare.

Focus: evoluzione sino al 06 dicembre 2012
Durante il fine settimana avremo condizioni di tempo buono e clima mite. Le cause sono state ampiamente dibattute, in questa sede ci limitiamo a ribadire che in alcune regioni saranno presenti molte nubi ed anche delle pioviggini. Al nordovest, ad esempio, domenica cominceranno a manifestarsi annuvolamenti più organizzati e si verificheranno le prime deboli precipitazioni in Liguria, sulle Alpi e verrà coinvolta anche la parte alta della Toscana. Ad inizio settimana, poi, il tempo è destinato a peggiorare ulteriormente su tutto il nord, con piogge di notevole portata e copiose nevicate al di sopra dei 2000 metri.

In seguito assisteremo all’estensione del maltempo verso le regioni centrali, con abbassamento delle temperature a calo della quota neve. Sulle Alpi, gradualmente, dovrebbe attestarsi attorno ai 1000 metri e in seguito anche a livelli inferiori. Neve che comparirà anche lungo la dorsale appenninica ed anche in questo caso ci sarà una diminuzione della quota tra mercoledì e giovedì prossimi. Al sud, invece, potrebbe esserci un ulteriore richiamo d’aria mite ma inserito in un contesto decisamente piovoso.

Evoluzione sino al 11 dicembre 2012
Il quadro prospettato dovrebbe accompagnarci per buona parte della prima settimana di dicembre. Dopodiché è difficile dire quel che accadrà. La propensione al rischio indica una prosecuzione del maltempo, ma per quel che riguarda freddo o non freddo, dovremo attendere lumi dai modelli.

In conclusione.
Confermiamo, in conclusione, l’arrivo dell’inverno. Inverno che sferzerà varie Nazioni d’Europa, ma non è detto che possa affacciarsi prematuramente anche in Italia.

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