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Linea temporalesca sull’Europa Orientale, canicola nord-africana sull’Italia

di Mauro Meloni
18 Ago 2009 - 20:08
in Senza categoria
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Europa Centro-Occidentale in gran parte sotto un dominio anticiclonico, che respinge le interferenze instabili di natura oceanica. La depressione scandinava sta pilotando una perturbazione temporalesca sulla parte est del Continente. Copyright 2009 Eumetsat, rielaborazione grafica a cura della Redazione Meteo Giornale.
L’Europa appare ancora chiaramente divisa su due fronti contrapposti, fra le zone settentrionali europee preda delle perturbazioni e la fascia centro-meridionale del Continente maggiormente protetta da una vasta area anticiclonica. Due distinte zone depressionarie contribuiscono a rendere l’atmosfera fresca ed instabile sulle nazioni nord-europee: un primo profondo centro di bassa pressione si trova collocato a sud/ovest dell’Islanda e la perturbazione ad esso associata riesce ad influenzare le Isole Britanniche.

Questa imponente area depressionaria si trova ancora collocata al largo delle coste atlantiche europee, frenata da una rimonta anticiclonica attualmente in atto sul comparto centro-occidentale europeo. Lievi spifferi d’aria umida atlantica, scontrandosi con aria più calda nord-africana, contribuiscono tuttavia a generare un po’ di temporali sul nord della Spagna ed in particolar modo in prossimità dell’area pirenaica. Va detto che la Penisola Iberica è in parte interessata, così come il sud della Francia, dalla stessa ondata di caldo che avvolge gran parte del bacino centro-occidentale del Mediterraneo.

Non perde ancora troppa importanza l’azione della depressione scandinava, attorno a cui è legata la linea frontale temporalesca che si è estesa sull’Europa Orientale. Lo stesso impulso instabile ha agito ieri più ad ovest, in corrispondenza delle nazioni centrali del Continente: il contrasto fra masse d’aria diverse ha persino generato episodi temporaleschi di notevole rilevanza, associati ad intense grandinate, tra Germania centro-meridionale, Repubblica Ceca e Polonia.

La coda sterile di tale perturbazione ha solo lambito i confini alpini orientali durante la scorsa notte, senza portare ulteriori conseguenze di rilievo. Su tutto il nostro Paese si è contestualmente rafforzata la protezione del campo di alta pressione, grazie ad un maggiore supporto del promontorio di matrice sub-tropicale. Questo si è tradotto in una maggiore stabilità atmosferica, dopo i diffusi temporali avuti ieri sulla dorsale centro-settentrionale appenninica.

Nella giornata odierna sono stati molto isolati i focolai temporaleschi, con acquazzoni rilevati ancora una volta sull’Appennino, ma limitatamente ai settori liguri, tosco-emiliani ed a quelli campani. La maggiore componente nord-africana in quota ha portato un’altra giornata dal caldo molto intenso, su livelli stazionari se non più alti rispetto ai valori toccati ieri: Firenze e Guidonia (RM) risultano fra le località più calde di oggi, con punte di 38 gradi.

Pur mancando una diretta avvezione calda dall’entroterra africano, le masse d’aria calde in quota vengono convogliate all’interno della struttura anticiclonica che, vista la maggiore potenza in quota, agisce come un rullo compressore esercitando la subsidenza della massa d’aria dall’alto verso il basso, con conseguente riscaldamento trasmesso anche al suolo. Logicamente, le temperature più alte si registrano sulle zone interne, mentre le coste risentono dell’azione delle gradevoli brezze marine. Tuttavia, va tenuto conto degli alti tassi d’umidità, che aumentano la percezione di calore recepita dal nostro organismo, rendendo il clima pressoché invivibile in diverse località anche con temperature attorno ai 30 gradi.

Il caldo appare molto rilevante anche in alta montagna, con valori termici che hanno localmente superato i 25 gradi, persino in diverse località poste a circa 1500 metri d’altezza, mentre lo zero termico (quota dove si registrano 0°C) è abbondantemente salito ovunque oltre i 4000 metri nella libera atmosfera. Quest’ondata di caldo si manterrà così intensa per almeno altri due giorni, mentre poi inizieranno a presentarsi i primi cenni di un cambiamento, al momento ancora lontano.

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