L’indice AMO è un particolare indicatore delle temperature oceaniche superficiali dell’Atlantico Settentrionale.
Tutti sappiamo come i valori termici dell’Oceano siano i grandi regolatori del clima su vaste aree continentali, in modo particolare dell’Europa, il cui clima dipende molto dalle masse d’aria che giungono dal vicino Oceano.
Si tratta di un ciclo di recente scoperta, caratterizzato da un’alternanza, su fasi di durata variabile tra i 20 ed i 40 anni, con temperature oceaniche nord atlantiche oscillanti tra valori superiori ed inferiori alla norma.
Esso è associato ad un trasferimento di calore, da parte della Corrente del Golfo, verso settentrione, e da un aumento di precipitazioni sulla fascia tropicale, che, col tempo, rallentano tale corrente determinando un calo della quantità di calore che essa trasporta verso nord.
Insomma, un alternarsi ciclico di fasi calde e fasi fredde che hanno grande importanza sul clima europeo.
Infatti le fasi AMO influenzano una grande varietà di fenomeni su vasta scala, dalla siccità nel Sahel, e nel Mid West americano, all’aumento degli Uragani Caraibici, fino al carattere prevalente delle Estati sul nostro Continente.
Osservando il grafico delle variazioni dell’indice AMO dal 1856 ad oggi, notiamo che fasi particolarmente fredde, nel primo ventennio del Novecento, e tra il 1965 ed il 1995, sono state associate a condizioni di clima europeo più freddo, anche se la corrispondenza non è del tutto univoca.
Del resto, la fase di riscaldamento avvenuta negli anni Quaranta e poi negli anni Duemila ha corrisposto a condizioni di clima caldo sul nostro Continente, almeno durante il periodo estivo.
A partire dal Febbraio 1995, l’indice AMO è stato quasi sempre positivo, con poche eccezioni, come tra l’ottobre 1996 ed il Gennaio 1997, tra il novembre 2000 ed il Gennaio 2001, e tra Luglio ed Agosto 2002.
Può sembrare una coincidenza, ma a tali fasi negative sono corrisposti periodi freddi e piovosi sulla nostra Penisola.
I massimi valori sono stati raggiunti, invece, nell’agosto 1998, con +0,562, e nel Settembre 2003, con +0,504, guarda caso dopo ondate di calore fortissime sulla nostra Penisola e sul nostro Continente.
A Gennaio 2009 l’indice è sceso di nuovo a valori negativi, -0,007, dopo un graduale ridimensionamento iniziatosi a Settembre, ed è la prima volta che succede dopo quasi sette anni.
E’ presto per dire se si tratti di una nuova tendenza, i cicli hanno durata irregolare, e possono perdurare per molte decine di anni, oppure limitarsi a poco meno di venti.
Non resta che osservare la futura evoluzione di questo importantissimo, per l’Italia e l’Europa, indice climatico.