Ogni giorno centinaia di aerei volano sopra le nostre teste seguendo rotte costanti da una località all’altra del pianeta. Il traffico aereo, come si può facilmente immaginare, dipende evidentemente anche dalle previsioni meteorologiche.
Forse però in pochi sanno che le previsioni meteo dipendono anche dai dati che un aereo può rilevare in atmosfera, rilevazioni effettuate dagli strumenti meteorologici presenti a bordo. Da qui la nascita del cosiddetto programma AMDAR dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, programma che si propone di effettuare studi e tutte quelle azioni necessarie per ottenere misurazioni meteorologiche di alta qualità.
Utilizzando sensori meteo montati sugli aerei, i servizi meteorologici potranno avere a disposizione set di dati relativi a temperatura, umidità e vento a tutti i livelli dell’atmosfera, ovvero dalla superficie alla stratosfera.
Queste informazioni verranno trasmesse sia ai servizi nazionali meteorologici e idrologici (NMHS) che al sistema globale di telecomunicazioni WMO. In queste sedi i dati verranno elaborati, convalidati, registrati e trasmessi ai servizi di previsioni del tempo.
La trasmissione delle informazioni meteorologiche avverrà in tempo reale, dallo stesso momento in cui l’aereo decolla fino al suo atterraggio.
La qualità delle osservazioni meteorologiche sarà la stessa delle informazioni ottenute da una radiosonda con l’ulteriore vantaggio del costo: un profilo verticale di temperatura e vento inviato da un aereo durante la fase di salita o durante la discesa produce un profilo che costa meno dell’1% di un radiosondaggio.
Inoltre, gli aeromobili spesso operano su rotte dove è impossibile raccogliere dati tramite radiosonde, per questo motivo le informazioni acquisiscono un valore doppio ed esclusivo. Attualmente sono 14 le compagnie aeree che partecipano al programma AMDAR per un totale di oltre 1.000 aeromobili in grado di fornire questi dati.
In una giornata tipica più di 570 aerei inviano circa 45.000 dati relativi a vento e temperatura nella cosiddetta area EUCOS (Europa, parte dell’Africa e Nord Atlantico).
Per ottenere omogeneità nelle misure ed evitare dati ridondanti, è stato realizzato un sistema di ottimizzazione che indica in quali aree dovrebbero essere effettuate ulteriori misurazioni.