In vari editoriali pre-natalizi analizzammo alcuni tra i più importanti indici climatici evidenziando come un Vortice Polare in ottima salute avrebbe potuto manifestare cenni influenzali a seguito di una seconda ondata calda in partenza dall’Atlantico. Descrivendo questa dinamica, oggi in atto, vi dicemmo che avrebbe innescato una robusta ondata di gelo in rapida propagazione dalla Siberia sull’Europa orientale.
Ma forse non tutti hanno ben compreso l’importanza di quel che sta avvenendo. Lasciamo stare Buran o non Buran, non ci interessa. Quel che interessa è che il blocco d’aria gelida avanzerà verso l’Europa centro settentrionale e trattandosi d’aria assai pesante – in grado di stratificarsi nei bassi strati – opporrà un’efficace resistenza all’avanzata delle perturbazioni atlantiche.
Già, le perturbazioni atlantiche. L’altro aspetto non trascurabile è l’affermazione di un mastodontico Vortice Ciclonico a ridosso dell’Europa occidentale. Sarà questo a ripristinare il maltempo diffuso, ma l’avanzata ad est sarà interrotta dal muro gelido continentale. A quel punto l’unica valvola di sfogo sarà rappresentata dal Mediterraneo, laddove l’Alta Pressione non avrà più quella vigoria necessaria ad opporsi all’avanzata perturbata.
Va detto, per concludere, che le due masse d’aria andranno a mescolarsi e il maltempo che andrà a prodursi alle nostre latitudini avrà anch’esso connotati prettamente invernali. Possiamo già dirvi, ad esempio, che oltre a un genere calo delle temperature potrebbero comparire le prime fitte nevicate stagionali in Val Padana. Ma per quanto riguarda i dettagli previsionali vi rimandiamo ai vari aggiornamenti giornalieri.